I due ministri hanno incontrato imprese e sindacati dopo la morte del bracciante 31enne: chiedono più controlli e ispettori
Più controlli, più ispettori, una rete agricola potenziata e banche dati più efficaci. E’ la strategia ‘di guerra’ del governo, messa a punto dai ministri del Lavoro, Marina Calderone, e dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e che nelle prossime ore potrebbe concretizzarsi in una serie di modifiche al decreto agricoltura, come hanno spiegato gli stessi ministri al termine del tavolo convocato con i sindacati e le associazioni datoriali dopo la morte di Satnam Singh, il bracciante abbandonato senza un braccio davanti casa dal proprietario dell’azienda di Latina dove lavorava in nero.
Calderone: “Dichiariamo guerra al caporalato”
“Vogliamo ribadire in modo chiaro che il nostro scopo è dichiarare guerra al caporalato e intensificare le azioni contro un sistema che mortifica il lavoro, mette a repentaglio vite umane e non fa crescere la qualità del lavoro in un comparto strategico. Questa è una sensibilità comune al governo tutto”, ha assicurato infatti Calderone, ribadendo la ferma condanna sui fatti di Latina. Ma sul banco degli imputati, ha ammonito dal canto suo Lollobrigida, non deve finire l’intero mondo del lavoro agricolo: “Queste morti – ha detto il ministro – dipendono da criminali, non dal sistema delle imprese”. Il piano messo appunto dall’esecutivo si sviluppa su più fronti. Innanzitutto, come ha spiegato Calderone, è necessario “intensificare i controlli e aumentare il numero delle assunzioni degli ispettori per il 2024″ per cui sono stati già banditi i concorsi su base regionale, e sviluppare “banche dati più puntuali”. Una richiesta, questa, avanzata dalle stesse parti sociali.
La risposta di organizzazioni e sindacati
Da un lato Confagricoltura, che vuole “ispezioni sui luoghi di lavoro supportate da attività di intelligence, con l’incrocio delle informazioni già contenute nelle banche dati a disposizione delle amministrazioni locali”, dall’altro Fai-Cisl che ha evidenziato proprio l’urgenza di “accelerare le misure su Ispettorato, Pnrr e incrocio dati”, e di ragionare su “una politica dei prezzi più giusta”.
Tavolo aperto
Centrale poi, secondo la ministra, rafforzare la rete agricola di qualità, che attualmente conta solamente 6mila imprese: “Il contrasto passa anche dal sostegno di chi gestisce regolarmente le proprie aziende e migliorare vuol dire intensificare gli strumenti e il rapporto con gli enti bilaterali rivedendo il sistema di funzionamento della rete e il grado di copertura”. Uno spettro ampio che rende il tavolo di oggi necessariamente un “tavolo aperto, anche a interlocuzioni non formali”, ha specificato il ministro dell’Agricoltura, annunciando che a strettissimo giro potrebbero arrivare emendamenti specifici al decreto agricoltura “presentati su sollecitazione dei sindacati o dei datori per velocizzare alcuni processi di correzione di rotta in vari ambiti, tra cui anche il caporalato”.
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