La premier: "I sentimenti razzisti, antisemiti o nostalgici sono incompatibili con Fratelli d'Italia"

Giorgia Meloni per la prima volta commenta l’inchiesta di Fanpage che ha puntato i fari su Fratelli d’Italia e sul suo movimento giovanile. L’indagine ha come protagonisti i militanti di Gioventù nazionale, alcuni dei quali collaborano con parlamentari e dirigenti del partito della presidente del Consiglio. Il servizio mostra l’uso di un linguaggio nostalgico di estrema destra (con i ragazzi che si definiscono “camerati”) ma anche insulti razzisti, antisemiti e contro le persone con sindrome di Down. “Penso che chi ha sentimenti razzisti, antisemiti o nostalgici semplicemente abbia sbagliato la propria casa perché questi sentimenti sono incompatibili con Fratelli d’Italia, sono incompatibili con la destra italiana e sono incompatibili con la linea politica che noi abbiamo chiaramente definito in questi anni”, ha affermato Meloni in un punto stampa al termine del Consiglio europeo a Bruxelles. “Quindi su questo io non accetto che ci siano ambiguità. Ho chiesto al partito di prendere provvedimenti e voglio essere chiara ancora una volta”, ha aggiunto.

Meloni: “Sono i metodi che usavano nei regimi”

“Prendo atto che” infiltrarsi nei partiti politici e filmare “è una nuova frontiera dello scontro politico. Qualcuno si è chiesto perché non è mai successo nel 75 anni di storia repubblicana? Perché non è mai successo con nessun altro? Perché anche Fanpage l’ha fatto solo Fratelli d’Italia?”, ha aggiunto la premier. “Perché in 75 anni di storia repubblicana nessuno ha ritenuto di infiltrarsi in un partito politico, riprenderne segretamente le riunioni? E’ consentito? Lo chiedo a lei – ha aggiunto rivolta a una cronista -, lo chiedo ai partiti politici e lo chiedo al Presidente della Repubblica: è consentito da oggi? Perfetto, perché sappiamo che da oggi è consentito: infiltrarsi nei partiti politici e riprenderne segretamente le riunioni. Lo sa perché glielo dico? Perché in altri tempi questi sono i metodi che usavano i regimi infiltrarsi nei partiti politici”.

Fratoianni (Avs): “Meloni fa strampalate insinuazioni contro di noi”

Dopo queste dichiarazioni sono insorte le opposizioni. “Mentre l’Italia grazie a questo governo viene messa ai margini dell’Europa, e continua a non essere in grado nel dare risposte ai problemi sociali ed economici dei cittadini dal carovita agli stipendi insufficienti, la presidente del Consiglio trova il tempo per coinvolgere Alleanza Verdi Sinistra nelle sue beghe interne“, ha affermato Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra. “Di fronte all’inchiesta giornalistica di Fanpage che prova inequivocabilmente – prosegue l’esponente rossoverde – le simpatie e l’ammirazione di settori significativi del movimento giovanile di FdI nei confronti del fascismo e della paccottiglia nazista, Meloni invece di rispondere nel merito delle accuse e dei fatti riportati, invece di fare pulizia fino in fondo e definitivamente, preferisce, da una parte, scatenarsi contro il giornalismo d’inchiesta e dall’altra lanciare strampalate quanto offensive insinuazioni nei confronti di Avs e di suoi parlamentari”.

“A differenza di FdI non siamo nè nervosi nè preoccupati, può essere fatta qualunque inchiesta all’interno del nostro movimento giovanile o in qualunque nostra organizzazione territoriale : non troveranno mai militanti che odiano la democrazia, gli ebrei, i migranti, o che non rispettano la dignità delle persone Lgbtq e i loro diritti. E non troveranno mai qualsivoglia simpatia per violenza e sopraffazione. Dalle nostre parti c’è solo passione, coraggio e progetti per un mondo più giusto e più verde”, ha aggiunto. 

Ruotolo (Pd): “Legittimo infiltrarsi, Meloni solidarizzi con Schlein”

 “E’ legittimo che una testata giornalistica si infiltri in un partito? Sì, presidente Meloni: vada alla sostanza dell’inchiesta di Fanpage. Quando prende provvedimenti? Quando solidarizza con la segretaria del Pd insultata e minacciata dai giovani di FdI?”. Così su X Sandro Ruotolo, europarlamentare e responsabile Informazione, memoria e cultura nella segreteria nazionale del Pd.

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