Secondo le indiscrezioni di 'Repubblica' alcuni amici di manager e politici sarebbero stati assunti aggirando la lista dei precari

Polemiche e un’indagine interna aperta dall’amministratore delegato Rai Roberto Sergio dopo le indiscrezioni riportate dal sito di ‘La Repubblica’, secondo cui alcuni amici di manager e politici sarebbero stati assunti dalla Rai aggirando la lista dei precari. L’ad ha aperto un audit “a tutela dell’azienda e dell’amministratore delegato“. 

Bonelli (Avs) chiede interrogazione in Vigilanza

Il deputato di Avs Angelo Bonelli ha chiesto un’interrogazione parlamentare sulla vicenda: “L’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio batta un colpo: con quale criterio sono state decise queste nuove assunzioni? I legami di Ferdinando Colloca con la famiglia Spada e Casapound sono ben noti. Ma che addirittura tre fratelli Colloca lavorino in Rai è incredibile. È un’occupazione della Rai e questa situazione pone seri problemi sui metodi, sui criteri e sulla trasparenza delle assunzioni all’interno dell’azienda. Su questa vicenda presenterò un’interrogazione in commissione di Vigilanza Rai“, ha dichiarato in una nota. Secondo quanto riporta Repubblica, Ferdinando Colloca, noto anche come “Mr Ferdy il Guru”, è un body painter e DJ recentemente assunto dalla RAI per la direzione intrattenimento day time, nonostante la selezione fosse per la radio. Colloca era stato esponente di Casapound a Ostia, candidato alle regionali, e sarebbe legato alla famiglia criminale Spada. Inoltre, ha due fratelli, Salvatore e Gaetano, anche loro dipendenti RAI. 

Boschi (IV): “Subito chiarezza su nomine, no a marchettificio”

Chiede chiarezza anche Maria Elena Boschi di Italia Viva. “Se confermata la notizia delle nuove assunzioni in Rai sarebbe di inaudita gravità, chiederò che il caso sia esaminato in Vigilanza Rai. Andremo sino in fondo affinché sia fatta chiarezza”, ha detto la deputata ed ex ministra. “Quali sono i criteri per le assunzioni? Quali le competenze dei neoassunti? Perché non sono state rispettate le graduatorie e perché non sono stati indetti regolari concorsi? A queste domande l’attuale dirigenza Rai deve dare risposte, non a noi, ma ai cittadini italiani che versano il canone e hanno diritto alla trasparenza“, ha aggiunto. “La più grande azienda culturale del Paese non può diventare un marchettificio ed essere messa in mano agli amici degli amici, ma deve seguire regole chiare, in nome della qualità dei prodotti e della trasparenza dei conti”, ha concluso. 

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