Emilia-Romagna parte subito, a breve anche Toscana. Zaia: "Opposizioni in 10 anni al governo non hanno fatto nulla"

Stiamo lavorando con le altre forze politiche e sociali per prepararci a raccogliere le firme per il referendum abrogativo e intanto posso già annunciare che porteremo la richiesta di referendum nei consigli delle Regioni in cui governiamo”. Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein.

In Emilia-Romagna centro-sinistra chiede referendum abrogativo

Il Partito democratico, Emilia-Romagna Coraggiosa, la Lista Bonaccini, Europa Verde, Italia Viva e Movimento 5 Stelle hanno chiesto di indire il referendum abrogativo sull’Autonomia differenziata. Lo ha fatto sapere la Regione Emilia-Romagna con una nota. La richiesta, attraverso un documento, è a prima firma della capogruppo del Pd, Marcella Zappaterra, ma c’è anche quella di Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa), Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini Presidente), Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle), Giulia Pigoni (Italia Viva) e Silva Zamboni (Europa Verde).

“La Regione Emilia-Romagna ha convintamente aderito a tutte le iniziative, anche in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, tese a sostenere lo sviluppo di modelli autonomistici, a condizione dell’intangibilità dei principi fondativi della Costituzione, quali la promozione delle autonomie, l’unità e l’indivisibilità della Repubblica di cui all’art. 5 della Costituzione”, spiegano i firmatari per i quali “le Regioni hanno sostenuto le iniziative volte al riconoscimento di ulteriori forme e condizioni particolari di Autonomia a condizione del pieno rispetto dei principi di uguaglianza e solidarietà, senza pregiudizio al principio di coesione nazionale, ma i successivi sviluppi del disegno di legge recante “Disposizioni per l’attuazione dell’Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione” si sono posti tuttavia in contraddizione con l’affermazione di questi principi, tanto che, in sede di espressione del parere delle regioni nella Conferenza unificata del 2 marzo 2023 la Regione Emilia-Romagna, unitamente alle regioni Campania, Puglia e Toscana, ha espresso voto contrario”.

Da qui la richiesta di indire il referendum abrogativo con il seguente quesito: “Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, “Disposizioni per l’attuazione dell’Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione?”. I capigruppo della maggioranza e del Movimento 5 Stelle chiedono inoltre “al Presidente dell’Assemblea legislativa di comunicare la presente deliberazione ai Consigli regionali di tutte le altre Regioni, con invito all’adozione di un uguale atto affinché si possa dare seguito all’iniziativa referendaria”. 

La Campania chiede referendum: “Altera equilibrio Stato-Regioni”

La legge sull’Autonomia differenziata “contraddice l’esigenza di un’autentica riforma in senso autonomistico, alterando l’equilibrio dei rapporti tra le Regioni e tra le Regioni e lo Stato“. Così si legge nella proposta di delibera per la richiesta di referendum abrogativo della legge 86 del 26 giugno 2024, che sarà discussa in Consiglio regionale della Campania il prossimo 8 luglio e di cui LaPresse ha preso visione. La proposta è stata presentata dalla vicepresidente del Consiglio regionale della Campania Valeria Ciarambino (gruppo misto), dal capogruppo del Pd Mario Casillo, dal capogruppo di Azione-Per, Pasquale Di Fenza, dai consiglieri Corrado Matera (gruppo misto), Andrea Volpe (Psi), Fulvio Frezza (gruppo misto), Vincenzo Alaia (Italia Viva), Luigi Abbate (Campania Libera), Vittoria Lettieri e Diego Venanzoni del Gruppo De Luca Presidente.

Nella proposta di delibera si legge che “la Regione Campania, anche in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha sempre assicurato il sostegno allo sviluppo di modelli autonomistici, a condizione dell’intangibilità dei principi fondativi della Costituzione, quali la promozione delle autonomie, l’unità e l’indivisibilità della Repubblica di cui all’articolo 5 della Costituzione e, quindi, senza pregiudizi ai principi di coesione nazionale. I successivi sviluppi del disegno di legge si sono posti tuttavia in contraddizione con l’affermazione dei sopra richiamati principi, tanto che, in sede di espressione del parere delle Regioni nella Conferenza unificata del 2 marzo 2023, la regione Campania, unitamente alle regioni Emilia-Romagna, Puglia e Toscana, ha espresso voto contrario. Il successivo iter parlamentare non ha fatto registrare condizioni migliorative del testo di legge tali da superare le maggiori criticità evidenziate, sul piano della coesione nazionale e dell’unità ed indivisibilità della Repubblica”.

Ieri la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari ha fissato la seduta straordinaria per lunedì 8 luglio dalle ore 15.30 alle ore 18. In caso di approvazione della proposta di delibera, verrà dato mandato al presidente del Consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero “di comunicare la deliberazione ai Consigli regionali di tutte le altre Regioni, con invito all’adozione di un uguale atto affinché si possa dare seguito all’iniziativa referendaria”.

Regione Toscana: “Presto al via iter per richiesta referendum”

“Con le altre Regioni ci siamo riuniti: il testo è stato condiviso, l’Emilia Romagna partirà subito. A breve dovrei ricevere anche io la proposta di delibera sottoscritta dai capigruppo che vogliono aderire e da lì partirà l’iter anche in Consiglio regionale della Toscana”. Così questa mattina il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha spiegato come anche l’assemblea legislativa che presiede richiederà il referendum abrogativo della legge sull’Autonomia differenziata.

“Per le tempistiche, dipende da quando i capigruppo mi presenteranno la proposta di delibera – ha aggiunto Mazzeo – Il presidente del gruppo Pd mi ha cercato proprio stamani dicendomi che la delibera sarà presentata a strettissimo giro. L’obiettivo è quello di fare in modo che cinque Consigli regionali approvino la medesima proposta di delibera e con questa individuare ognuno un proprio rappresentante che lavori insieme agli altri per presentare il quesito e avviare l’iter per il referendum”. La maggioranza in Consiglio regionale, composta da Pd e Italia Viva, sottoscriverà la proposta e potrebbe aggiungere la firma anche il Movimento 5 stelle con cui, fa sapere Mazzeo, “c’è un’interlocuzione in atto”.

Zaia: “Opposizioni in 10 anni al governo non hanno fatto nulla”

“Le opposizioni negli ultimi 11 anni hanno governato questo Paese per 10 anni. Potevano fare i Lep, finanziarli, far l’Autonomia, modificarla, tagliandarla? 10 ani al governo. Non puoi venire oggi a dire a chi è appena arrivato che è tutto sbagliato”. Queste le parole di Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, ad Agorà Estate Rai Tre. 

Musumeci: “Richiesta Zaia precoce, perplessità in maggioranza”

“Premetto che io da siciliano sono autonomista fino al midollo. Anche se in Sicilia l’Autonomia non l’abbiamo utilizzata come opportunità ma soltanto come un privilegio. È i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Perché chi doveva controllare da Roma non lo ha fatto. Ciò premesso io sono per l’Autonomia differenziata, a patto che si mettano le regioni svantaggiate nelle condizioni di partire tutte dalla stessa linea. La richiesta che fa il presidente Zaia mi sembra assolutamente precoce“. Così il ministro Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, intervistato a Sky Tg24.

Pd: “Maggioranza divisa, da Musumeci lacrime di coccodrillo”

“Le lacrime di coccodrillo del Ministro Musumeci, con cui evoca perplessità sull’autonomia differenziata stoppando la fuga in avanti di Zaia, fanno emergere non solo grandi divisioni nella maggioranza di governo ma anche la pericolosità del disegno leghista che assomiglia sempre più ad una vera e propria secessione. Mentre si delinea sempre con maggiore forza il percorso di ricorso al referendum abrogativo da parte delle regioni governate dal centrosinistra, che apprezziamo per lo sforzo istituzionale in difesa della coesione e dell’unità nazionale, la maggioranza rischia di saltare in aria dopo aver digerito il boccone amaro di Salvini”. Così in una nota Marco Sarracino e Alessandro Alfieri, rispettivamente responsabile coesione territoriale, aree interne e Sud e responsabile riforme nella segreteria del Pd.

 

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