Il ministro della Giustizia: "Il provvedimento approvato affronta in modo organico un altro settore del sistema dell'esecuzione penale"
“Il decreto che abbiamo approvato oggi” prevede “un intervento vasto e strutturale che affronta in modo organico un altro settore del sistema dell’esecuzione penale. Contiene anche delle norme di diritto penale sostanziale nell’ambito anche del processo civile”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in conferenza stampa a palazzo Chigi dopo il Cdm che ha dato il via libera al decreto legge recante ‘misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del ministero della Giustizia’.
“Questo intervento è frutto di una visione del governo Meloni, condivisa dalla coalizione, dai nostri sottosegretari. È una condivisone che sul punto di vista della giustizia è orientata essenzialmente per quanto riguarda il provvedimento di oggi su quella che potremmo chiamare ‘umanizzazione carceraria’”, aggiunge.
“Il nostro principio garantista si coniuga in due fasi: enfatizzazione della presunzione di innocenza e certezza della pena, ovvero serietà nella esecuzione – ha quindi aggiunto Nordio –. Quando una pena viene minacciata dallo Stato e irrogata dal giudice poi non può esservi una marcia indietro, un segnale di sciatteria o debolezza. Questo non vuol dire che la pena debba essere non dico crudele, perché sarebbe incostituzionale, ma nemmeno omogena, cioè riferita sempre alla carcerazione come noi la intendiamo”.
Nordio: “Misura liberazione anticipata più rapida, no sconti pena”
“L’elemento più cruciale e importante di questa riforma riguarda le misure di liberazione anticipata. La questione deve essere molto chiara: non vi sono indulgenze gratuite, non vi sono sconti automatici o lineari di pena. Si tratta di rendere però molto più rapida e certa quella che è la procedura di liberazione anticipata, che è già prevista dalla legge e non sarà toccata nei termini, è invece posta in esecuzione” aggiunge il Guardasigilli.
“Questo significa che attraverso una semplificazione e una serie di chiarimenti della procedura attuale, sempre affidata al giudice di sorveglianza, noi renderemo molto chiaro anche allo stesso detenuto il percorso e i termini della liberazione anticipata. Intoppi di vario tipo hanno spesso vulnerato la certezza di questo percorso, noi lo rendiamo molto più rapido, semplice ed efficace. È un patto che si fa con il detenuto”, conclude.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata