La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, commenta le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, in occasione della settimana sociale dei cattolici a Trieste, è sembrato criticare la riforma del premierato (l’elezione diretta del presidente del Consiglio, ndr) allo studio del Parlamento, dicendo che “non esiste una democrazia della maggioranza, sarebbe una contraddizione” e che “non si può ricorrere a semplificazioni di sistema o a restrizioni di diritti ‘in nome del dovere di governare'”. Ospite di ‘Dritto e rovescio’ su Retequattro, la premier ha detto: “Francamente non ho letto differentemente da quello che hanno fatto altri nelle parole del Presidente della Repubblica un attacco al governo. E penso che non si faccia un favore alle istituzioni di questa nazione e al ruolo del Presidente della Repubblica se ogni cosa che dice viene strumentalizzata come se fosse il capo dell’opposizione”. Ha quindi aggiunto che il discorso del capo dello Stato “era un discorso sulla democrazia, era un discorso molto alto, ed è un discorso che io condivido perché è vero che nelle democrazie non esiste un assolutismo, diciamo, nei poteri, non esiste neanche un assolutismo nella maggioranza. È per questo che ci sono dei pesi e dei contrappesi nei sistemi democratici”.
Secondo fonti del Quirinale, la valutazione di Meloni sulle parole di Mattarella è “corretta“.
La presidente del Consiglio ha poi attaccato le opposizioni, che avrebbero nella sua opinione strumentalizzato le parole del capo dello Stato. “Per quelli che da sinistra esultano allo stadio perché il Presidente della Repubblica” dice alcune cose, “strumentalizzando le parole del Presidente della Repubblica, mi corre l’obbligo di dire che se non esiste un assolutismo della maggioranza, figuriamoci se può esistere un assolutismo della minoranza. Che è quello che abbiamo purtroppo visto quando al governo c’era la sinistra. Abbiamo visto gente che perdeva le elezioni, che arrivava nonostante avesse perso le elezioni al governo e che alla fine ti diceva pure se potevi o non potevi uscire di casa. Quello è assolutismo dei poteri. Ed è il problema che la sinistra ha con questa riforma”, ha affermato. “Noi – ha aggiunto – non modifichiamo i poteri del Presidente del Consiglio. L’unico potere che noi modifichiamo è quello dei cittadini che scelgono il Presidente del Consiglio. Perché il Presidente del Consiglio invece di essere deciso dai partiti nel palazzo viene scelto direttamente dai cittadini. È l’unico potere che si rafforza, ma i poteri del Presidente del Consiglio rimangono gli stessi. Ed è questo che spaventa la sinistra. Loro non lo possono dire ma il problema è questo. Il problema è che se decidono i cittadini loro probabilmente non possono più governare quando perdono le elezioni. Quindi il loro problema non è l’uomo solo al comando ma è il rischio di non avere più un sistema nel quale c’è il Pd solo al comando. Ma credo che sia un problema della sinistra e non un problema degli italiani”.
Ma non solo il tema delle riforme nell’intervista della presidente del Consiglio. Da Meloni anche forti critiche alla neo-europarlamentare Ilaria Salis e alle sue parole in difesa della sua militanza nel movimento di lotta per la casa, secondo cui occupare immobili sfitti è una forma legittima di resistenza contro l’isolamento sociale e la guerra tra poveri. “Io lo considero vergognoso, considero vergognoso che chi viene pagato dagli italiani per scrivere le leggi stia lì a fare apologia della violazione delle leggi. Considero vergognoso che dei privilegiati occupino abusivamente delle case destinate alla povera gente, considero vergognoso che in uno Stato di diritto si faccia, anche qui, apologia dell’esproprio proletario in una nazione nella quale la proprietà privata è sacra e inviolabile e considero scandaloso il silenzio della sinistra su queste prese di posizione. Particolarmente il silenzio del Pd e del Movimento Cinque Stelle”, ha affermato. “Per segnalare una differenza – ha aggiunto – io posso dirle quello che abbiamo fatto noi. Quello che abbiamo fatto noi è inserire in uno dei nostri ddl in materia di sicurezza una norma che introduce un nuovo delitto che è ‘occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui‘, con pena detentiva da 2 a 7 anni e per facilitare la soluzione di questo problema, che purtroppo riguarda migliaia di casi in Italia, prevediamo anche due novità. La più importante delle quali è la possibilità per la polizia, per le forze dell’ordine, di procedere allo sgombero di un immobile occupato anche senza aspettare l’autorizzazione del giudice che dovrà eventualmente convalidarla successivamente. Quindi da una parte c’è chi combatte le occupazioni abusive – segnalo che in questi 20 mesi noi abbiamo sgomberato circa 150 interi stabili occupati abusivamente, oltre 1100 case popolari occupate abusivamente – c’è chi combatte il racket delle occupazioni abusive e chi, pagato con i soldi degli italiani, istiga il racket delle occupazioni abusive. Punti di vista. Gli italiani decideranno quale preferiscono”.