Stefano Anastasia: "Se la direzione è l'umanizzazione del sistema, la strada da fare è ancora lunga"

Se la direzione è quella della umanizzazione del sistema carcerario la strada da fare è ancora molto lunga“. Stefano Anastasia, Garante dei detenuti nel Lazio, non usa mezze parole per criticare il cosiddetto decreto ‘Svuotacarceri’ varato mercoledì dal Governo per firma del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. All’interno del provvedimento, uno snellimento delle procedure per la concessione della liberazione anticipata o delle misure alternative, la previsione di assumere mille nuovi agenti di polizia penitenziaria e un aumento dei colloqui telefonici dei detenuti con i familiari. “Dal punto di vista delle aspettative dei detenuti – spiega Anastasia – consente solo un aumento delle possibilità dei colloqui telefonici dei detenuti con i familiari e poi prevede possibilità di riconoscere gli effetti del loro corretto comportamento in carcere ai fini della riduzione di pena al termine della loro pena. Queste sono le uniche cose diciamo che hanno un effetto diretto sulla vita dei detenuti, rispetto al vero disagio causato dal sovraffollamento mi sembra ancora poco. Manca quello che il governo non ha voluto fare, manca cioè una scelta di riduzione delle presenze in carcere che rendono sostanzialmente ingestibili gli istituti penitenziari e impossibili le attività di accompagnamento e di rieducazione delle persone detenute, tutto questo non c’è. Io penso che si sarebbe dovuto avere maggior coraggio da parte del governo ma anche delle forze politiche e affrontare la necessità di definire un provvedimento di amnistia e indulto che obiettivamente è l’unica soluzione che prevede il nostro ordinamento per risolvere in tempi rapidi il problema del sovraffollamento penitenziario. Il decreto – prosegue – è il classico topolino partorito dalla montagna, un piccolissimo passo, certamente diverso e questo è importante, rispetto al disegno di legge sicurezza presentato da tempo dal governo e all’esame della Camera, che invece è un provvedimento molto grave e liberticida. Spero che non ci sia nell’esame parlamentare nessuna tentazione di trasferire nel decreto legge le norme previste in quel disegno di legge che è attualmente all’esame delle Camere”.

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