Bocciate anche le proposte dell'opposizione sugli articoli relativi ad imbrattamento e deturpamento

L’emendamento al Ddl Sicurezza proposto da Riccardo Magi (+Eu) che prevede il numero identificativo sulle divise e la bodycam per gli agenti delle forze dell’ordine impegnati nella gestione dell’ordine pubblico, nel corso ad esempio di manifestazioni o eventi, è stato respinto dalle commissioni riunite Giustizia e Affari costituzionali, che hanno ripreso l’esame degli emendamenti sul provvedimento.

“Non c’è intento punitivo o intimidatorio nei confronti degli agenti, ma ci sono al contrario tutte le garanzie per la tutela della riservatezza“, aveva sottolineato Magi illustrando il suo emendamento, sottoscritto poi anche da Avs, ma che aveva parere contrario di relatori e governo.

Respinti emendamenti ad art.16 su imbrattamento e deturpamento

Sono stati respinti tutti gli emendamenti soppressivi delle opposizioni all’articolo 16 del Ddl Sicurezza, che contiene modifiche all’articolo 639 del codice penale per la tutela dei beni mobili e immobili adibiti all’esercizio di funzioni pubbliche (deturpamento e imbrattamento di cose altrui), che già contempla un aggravamento di pena ove il deturpamento o imbrattamento abbia ad oggetto beni immobili o mezzi di trasporto pubblici o privati, un’ulteriore circostanza aggravante per il caso in cui il fatto sia commesso su beni mobili o immobili adibiti all’esercizio di funzioni pubbliche, con la finalità di ledere l’onore, il prestigio o il decoro dell’istituzione cui il bene appartiene.

La circostanza prevede la reclusione da sei mesi a un anno e sei mesi e la multa da 1.000 a 3.000 euro. Un’ulteriore circostanza aggravante della stessa natura è inserita al terzo comma dell’articolo 639 nei casi di recidiva per l’ipotesi di nuova introduzione, che determina l’applicazione della reclusione da sei mesi a tre anni e la multa fino a 12.000 euro. 

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