Le opposizioni: "Becera propaganda su dolore"

Via libera definitivo alla Camera alla conversione del decreto Liste d’attesa che era stato già approvato dal Senato. Il disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto 7 giugno 2024, n. 73, recante misure urgenti per la riduzione dei tempi delle Liste di attesa delle prestazioni sanitarie è stato approvato dall’aula di Montecitorio con 171 sì e 122 voti contrari.

Quartini (M5S): “Da governo becera propaganda su dolore”

“Il decreto del governo sulle Liste d’attesa nasce vecchio, perché ricalca quanto già previsto dalla ministra Grillo nel Conte 1, che però a differenza di questo provvedimento aveva messo le risorse. Ed è pessimo, perché spinge ulteriormente verso la privatizzazione della sanità. Ieri, il sottosegretario Gemmato ha detto due cose che devono far preoccupare i cittadini: che la riforma sanitaria è vecchia di 45 anni e che il privato convenzionato andrebbe definito diversamente pubblico. Io, invece, dico che la riforma sanitaria migliore del mondo è giovane da 45 anni e aggiungo: non vi azzardate a toccare la più grande conquista sociale di questo Paese. Sul privato, la truffa semantica è evidente. Il processo di privatizzazione in corso, infatti, va di pari passo con il definanziamento della sanità pubblica. Il governo continua a promuovere il modello lombardo, cioè quel modello che in pandemia si è dimostrato il più disastroso del mondo. Eppure una recente inchiesta dimostra che vi sono problemi di Liste d’attesa maggiori proprio nelle regioni del nord. Lo sappiano i cittadini: l’autonomia differenziata danneggerà anche il nord, sempre a vantaggio dei privati”. Lo dichiara in Aula alla Camera Andrea Quartini, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Scoiali e Coordinatore del Comitato Politico Salute e Inclusione Sociale del M5S, nel corso della dichiarazione di voto sul decreto Liste d’attesa.“Per noi – prosegue Quartini – è inaccettabile fare profitto sul dolore, è inaccettabile la mercificazione della salute e della malattia. Ed è ancora più grave fare propaganda becera sul dolore, strumentalizzarlo come ha fatto l’esecutivo presentando questa operazione mediatica ad una settimana dalle elezioni europee per un indegno e indecente tornaconto di consensi. Questo provvedimento è una mascalzonata, è fuffa, è una scatola vuota. Rappresenta la vendita della fontana di Trevi”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata