L'intervista del Cavaliere in un post Instagram del partito di Matteo Salvini
“Ascoltate le parole – inequivocabili – del grande Silvio. Ius Soli e Ius Scholae? No, grazie“. Lo si legge in un post su Instagram della Lega, che pubblica a corredo un’intervista nel salotto di Fabio Fazio, in cui il fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi, diceva: “Non bastano questi dati di frequentazione di un ciclo scolastico, di sapere l’italiano, occorre che questo ragazzo sia sottoposto a un esame. Noi lo ius soli non lo vogliamo, intanto perché i trafficanti d’uomini avrebbero un argomento forte per dire: ‘Guardate che in Italia si conquista la cittadinanza italiana molto più facilmente che per il passato'”. “Alcune di queste persone che abbiamo avuto modo di conoscere ancora vogliono la donna segregata e velata, odiano i cristiani, odiano gli ebrei, odiano la civiltà occidentale, odiano lo Stato italiano. Non si può dare a loro la cittadinanza italiana soltanto perché hanno frequentato una scuola, ma sono nella loro famiglia rimasti quelli che erano. E, per esempio, hanno parole di comprensione per il terrorismo. Non è possibile”, concludeva il Cavaliere.
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Tajani a Lega: “Non usare Berlusconi per polemiche politiche”
“Io non faccio polemiche. Credo di conoscere bene il pensiero di Berlusconi e non credo che debba essere utilizzato per fare polemiche politiche”. Così il vicepremier e segretario di FI, Antonio Tajani, in un punto stampa al Meeting di Rimini rispondendo a una domanda sul post social della Lega in cui si vede Silvio Berlusconi parlare dello ius scholae. “Io non ho fatto polemica politica e non intendo farla con nessuno. So quello che lui diceva, Berlusconi si riferiva a un corso di studio di 5 anni. Noi diciamo che serve un corso di studio completo, cioè la scuola dell’obbligo fino ai 16 anni non con la semplice iscrizione ma con il raggiungimento del titolo che dimostri di fatto la conoscenza e lo studio della cultura italiana. Questa è una linea che garantisce molta più integrazione di quella che è prevista dalla legge attuale, che dice che a 18 anni puoi diventare cittadino italiano”, ha concluso.
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