Atteso il vertice tra Meloni, Salvini e Tajani
La legge di bilancio, le nomine Rai, il nodo legato alle concessioni balneari e quello relativo alle prossime regionali in Liguria. Per non parlare dell’autonomia differenziata e della cittadinanza, temi che nelle ultime settimane hanno generato non poche fibrillazioni tra alleati. Al vertice di maggioranza fissato per venerdì non mancheranno i dossier all’attenzione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dei suoi due vice Antonio Tajani e Matteo Salvini. Al rientro dalla pausa estiva le tre forze che animano la coalizione faranno il punto della situazione in vista della ripresa dei lavori parlamentari in cerca di quella “coesione” che, assicura il segretario di FI, “c’è sempre nel centrodestra sulle questioni di sostanza”.
Tajani: “Ius scholae? Anche Quota 41 non in agenda”
Al momento, tuttavia, l’unico punto su cui non sembrano esserci visioni divergenti è quello riguardante la partita del commissario italiano da indicare a Bruxelles, col nome di Raffaele Fitto sempre in pole. D’altronde sia Tajani sia Salvini si sono spesi pubblicamente a favore del ministro per gli Affari europei. Per il titolare della Farnesina il collega di governo resta “il migliore commissario possibile che possa avere l’Italia in questo momento. Ha grande esperienza europea, non andrà a fare l’apprendista, ma svolgerà un ruolo politico operativo all’interno della Commissione per far contare di più l’Italia in Europa”. La trattativa tra Meloni e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sulle deleghe di peso che la premier reclama è ormai agli sgoccioli e la lettera con l’indicazione del nome partirà a stretto giro, c’è chi dice anche prima del vertice fissato per venerdì. Vertice in cui si discuterà di come procedere sul fronte Rai (con la Lega che spinge per avere il direttore generale se FI alla fine otterrà la presidenza con Simona Agnes e FdI la casella di amministratore delegato con Giampaolo Rossi), della strategia da adottare per risolvere l’annosa questione relativa alle concessioni balneari (magari attraverso un nuovo decreto ‘salva infrazioni’), e soprattutto delle priorità della prossima finanziaria da 25 miliardi di euro. “Il problema centrale della riunione deve essere la manovra economica, certamente non il tema della cittadinanza”, sottolinea Tajani a Rtl aggiungendo però che “io porrò il tema” dello ius scholae. Non per questo, tuttavia, è a rischio la tenuta dell’esecutivo. “La caduta del governo è un’ipotesi esagerata, non c’è nessuna possibilità – mette in chiaro -. Voglio confermare che non c’è alcuna ipotesi di problemi per il governo posti da FI. Noi siamo leali, ma abbiamo le nostre idee e nessuno può darci ordini così come noi non vogliamo darli agli altri”. “Il tema della cittadinanza va affrontato – rimarca – ma non è la priorità di questi giorni”. Anche perché a più riprese sia FdI che la Lega hanno ribadito che il dossier non è presente nel programma di governo. Una puntualizzazione a cui, indirettamente, Tajani sembra replicare così: “Anche Quota 41 non è nel programma di governo, ma ne discutiamo“. Il capitolo pensioni d’altronde è tra quelli che stanno più a cuore a Matteo Salvini, che non perde occasione per chiedere di “cancellare la legge Fornero”. E un altro punto fermo del Carroccio resta l’autonomia differenziata, col segretario leghista che tornerà a discuterne subito dopo il vertice con Meloni e Tajani, spostandosi in serata ad Albino (provincia di Bergamo) per un evento a cui prenderanno parte anche il ‘padre’ del ddl, ovvero il ministro Roberto Calderoli, e il governatore della Lombardia Attilio Fontana. “L’autonomia era nel programma di governo, lealmente l’abbiamo votata però deve garantire tutti i cittadini, dal Nord al Sud. La legge c’è già, non la mettiamo in discussione e non siamo per il referendum – è il messaggio di Tajani -. Non ci sarà mai un governo composto da FI e M5S o da FI e Pd. Lavoro per fare in modo che il centrodestra allarghi i propri confini e non lasci spazio alla sinistra su grandi questioni come diritti e cittadinanza”. Temi su cui però in maggioranza non c’è una visione comune.
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