La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità in merito all'indiscrezione apparsa su La Repubblica

“Il nostro governo non sottrarrà mai un solo euro alle famiglie, nei confronti delle quali il nostro impegno resta prioritario e trasversale a tutti i ministeri”. Così la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella in merito all’indiscrezione apparsa su La Repubblica di una possibile cancellazione dell’assegno unico. “Abbiamo impiegato per le famiglie tutte le risorse possibili, e non ci sono stati avanzi perché l’incremento dell’assegno, in particolare per le famiglie numerose e per quelle con particolari fragilità, è stato significativo, con una crescita della spesa da 16 a 20 miliardi. Continueremo a stare accanto alle famiglie e ai bambini, e su questo non c’è alcun dubbio. Finché ci saremo noi al governo – conclude – i marziani sulla terra non arriveranno e le famiglie saranno sostenute”.

“Partiti si pronuncino su procedura infrazione Ue”

“Non so se la rassegna stampa mattutina debba essere intesa come il sequel della falsa radiocronaca sullo sbarco dei marziani sulla terra di Orson Welles oppure vada presa sul serio e dunque considerata come procurato allarme. Ci auguriamo che le settimane che ci separano dalla presentazione della manovra non trascorrano tutte così, altrimenti c’è da preoccuparsi sul serio sullo stato dell’informazione in Italia”, ha proseguito la ministra. “La verità è una sola: che il nostro governo ha sempre messo le famiglie al centro delle proprie priorità, le ha sempre sostenute come certificato dall’Ufficio parlamentare di bilancio (che ha quantificato in oltre 16 miliardi i benefici netti derivati quest’anno alle famiglie dalle politiche dell’esecutivo), e ovviamente continuerà a farlo. Se c’è qualcuno che ha sollevato contestazioni sull’assegno unico non è certo il nostro governo, che anzi lo ha aumentato e ne ha corretto alcune criticità, ma è l’Unione Europea, che ha aperto sul provvedimento una procedura di infrazione. È sulle richieste della Ue che sarebbe giusto informare i cittadini e aprire il dibattito con l’opposizione, cosa che più volte e con forza abbiamo chiesto, ma senza risposta. La Ue chiede di cancellare completamente il requisito della residenza in Italia (attualmente di due anni) per i percettori dell’assegno non lavoratori, e anche quello della durata del rapporto di lavoro (attualmente di almeno 6 mesi), e addirittura di riconoscere l’assegno anche a chi ha figli residenti all’estero. Non servirebbe più quindi vivere nel nostro Paese, ma basterebbe lavorarci anche solo per un giorno per fruire del contributo. Queste modifiche, già pesanti per l’equilibrio dei conti dello Stato, avrebbero ulteriori implicazioni potenziali che andrebbero ben oltre quelle immediate, e per via giudiziaria potrebbero portare a un effetto domino incontrollabile. Dopo quello che è accaduto con il superbonus edilizio, che è arrivato a pesare sull’Italia per l’equivalente di venti finanziarie, è un’esperienza che sarebbe consigliabile non replicare“, ha aggiunto, invitando le opposizioni a pronunciarsi contro la procedura di infrazione Ue. “Sulle contestazioni dell’Europa all’assegno unico abbiamo chiesto più volte a tutte le forze politiche di esprimersi, abbiamo chiesto unità nella difesa di questo strumento perché è una questione che riguarda il bene comune, il bene delle famiglie italiane e non un interesse di parte. Ricordiamo tra l’altro che il modo in cui la misura è stata costruita è decisione del governo precedente e non di quello attuale, che pure è impegnato in una importante battaglia di difesa. Rinnoviamo quindi l’invito a tutte le forze politiche a pronunciarsi, perché più che le fantasie di fine agosto, vorremmo conoscere l’opinione di politici e operatori dell’informazione sulla procedura di infrazione europea“, ha concluso. 

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