Si è svolto a palazzo Chigi il vertice di maggioranza tra la presidente del Consiglio e leader di FdI, Giorgia Meloni, i vicepremier e segretari di FI e Lega Antonio Tajani e Matteo Salvini, e il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi. Diversi i dossier su cui si è concentrato l’incontro, dalla legge di bilancio alle nomine Rai, passando per il nodo delle concessioni balneari e quello legato alle elezioni regionali in Liguria. Tra i temi anche quello della cittadinanza dopo che nelle scorse settimane sono emerse sensibilità diverse all’interno della coalizione.
Alla 14, poi, sempre a palazzo Chigi si è svolta la riunione del Consiglio dei ministri in cui è stata formalizzata l’indicazione da parte del governo del ministro Raffaele Fitto come commissario europeo dell’Italia.
Dopo il vertice e il Cdm i leader del centrodestra hanno diffuso una nota comune. “I leader del centrodestra hanno rinnovato il patto di coalizione, garanzia di efficacia e concretezza dell’azione di governo. Un bilancio positivo sostenuto da dati macroeconomici incoraggianti, a partire dal buon andamento della crescita dell’occupazione”, si legge nel documento. “È stata ribadita l’unità della coalizione e sono determinati a continuare il lavoro avviato per tutta la legislatura, portando a compimento le riforme messe in cantiere e attuando il programma votato dai cittadini“, sottolinea la nota.
Entrando poi nel merito dei temi toccati nel vertice, i leader hanno detto che “la prossima legge di bilancio, come le precedenti, sarà seria ed equilibrata, e confermerà alcune priorità come la riduzione delle tasse, il sostegno a giovani, famiglie e natalità, e interventi per le imprese che assumono”.
Il centrodestra ha espresso “totale sintonia su tutti i dossier, a partire dalla politica estera. Soddisfazione per la rinnovata autorevolezza e affidabilità dell’Italia nello scenario globale, come ribadito anche dal successo della presidenza italiana del G7, e condivisione sulla crisi in Medio Oriente e sulla posizione del governo italiano relativamente alla guerra in Ucraina“.
Nella versione della nota diffusa originariamente dalla Lega spuntava un passaggio in più, nella parte proprio sulla guerra in Ucraina, in cui si parla di “appoggio a Kiev ma contrari a ogni ipotesi di interventi militari fuori dai confini ucraini“. Il testo inviato dal Carroccio è stato poi cancellato e reinviato dopo circa un quarto d’ora in modo corretto. È stata “inviata una versione del comunicato che poi è stata modificata. Non era una modifica di contenuto“, la precisazione della Lega.
Nel suo discorso durante il Consiglio dei ministri, Meloni ha chiesto al governo di proseguire con l’attuazione del programma. “Dobbiamo andare avanti senza paura, perché abbiamo promesso che avremmo lasciato un’Italia migliore di come l’abbiamo trovata e se questo è l’obiettivo dobbiamo entrare a fondo nei problemi e risolverli con coraggio. Cambieremo le cose che non funzionano e faremo quello che va fatto. Saranno solo gli italiani, alla fine della legislatura, a giudicarci. E mi pare sia anche la linea che stamattina abbiamo condiviso in una bella riunione di maggioranza con Matteo, Antonio e Maurizio Lupi”, ha affermato, secondo quanto si apprende, Meloni, in avvio di riunione. “Dobbiamo essere orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto ma non abbastanza da non darci l’obiettivo di farlo ancora meglio“, ha aggiunto.
“Come sempre, e su tutto, la nostra forza principale è l’unità e la compattezza della maggioranza di governo. Non è un caso che ogni giorno si raccontino teorie che hanno come obiettivo proprio minare quella compattezza, e che l’opposizione cerchi ogni escamotage per cercare di divaricarci. Ma noi sappiamo che sono tentativi inutili. Perché con tutte le sfumature che distinguono i partiti della maggioranza, e che io considero una ricchezza, noi stiamo insieme da trent’anni non per interesse, ma per compatibilità di visione“, ha proseguito la presidente del Consiglio.
Meloni è poi entrata nel vivo di alcuni dossier, tra cui quello dell’autonomia differenziata. “Pensate ai dati che ci arrivano dal rapporto Svimez sulla crescita del Pil nel Sud, che nel 2023 è cresciuto più della media nazionale, cosa che non accadeva dal 2015, di quasi mezzo punto percentuale. Dato che contrasta con la narrazione, distorta, della sinistra che ci dipinge come nemici del Mezzogiorno, che vogliono umiliare il Sud e spaccare l’Italia con l’autonomia differenziata. Perché non possono dire la verità, e cioè che con questo governo gli investimenti al sud sono aumentati del 50%, che significa che si poteva fare anche prima, ma non è stato fatto. Il punto è che noi sappiamo che l’Italia cresce davvero solo se riesce a rimettere in moto tutta la sua economia e tutti i suoi territori”, ha detto.
Poi la legge di bilancio, su cui Meloni ha dichiarato: “È fondamentale rafforzare e consolidare il quadro economico anche con le scelte che faremo nella prossima manovra economica. Sarà una legge di bilancio ispirata, come quelle precedenti, al buon senso e alla serietà. La stagione dei soldi gettati dalla finestra e dei bonus è finita e non tornerà fin quando ci saremo noi al governo”. E ha aggiunto: “Tutte le risorse disponibili devono a mio avviso continuare a essere concentrate nel sostegno alle imprese che assumono e che creano posti di lavoro e per rafforzare il potere di acquisto delle famiglie, con la solita attenzione particolare a quelle con bambini”.
La premier ha poi smentito le voci secondo cui il governo vorrebbe abolire l’assegno unico per i figli a carico. “Voglio essere chiarissima su questo punto: fin quando ci sarà questo Governo le famiglie italiane non avranno nulla da temere. Se c’è qualcuno che vorrebbe far saltare l’assegno unico, non è certo questo Governo di centrodestra (che anzi lo ha aumentato e ne ha corretto alcune criticità), ma qualche zelante funzionario europeo che ha aperto una procedura di infrazione e ha chiesto all’Italia di cancellare il requisito della residenza in Italia per i percettori dell’assegno non lavoratori, il requisito della durata del rapporto di lavoro (attualmente di almeno 6 mesi) e addirittura di riconoscere l’assegno anche a chi ha figli residenti all’estero. Modifiche folli, ingiuste per le famiglie italiane e insostenibili per l’equilibrio dei conti dello Stato“. E ha sottolineato: “Noi continueremo a difendere l’assegno unico e mi sarebbe piaciuto riscontrare unità e sostegno anche da parte dell’opposizione su questa battaglia. Unità che abbiamo più volte chiesto ma che non è arrivata. Confidiamo che prima o poi arrivi”.
Poi il punto sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Anche grazie allo straordinario lavoro del ministro Fitto, l’Italia ad oggi si conferma al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del Pnrr. Siamo lo Stato membro dell’Unione europea che ha ricevuto, finora, l’importo economico più alto: 113,5 miliardi di euro, oltre il 58% delle risorse totali. Il 28 giugno abbiamo raggiunto i 37 obiettivi della sesta rata da 8,5 miliardi di euro. E in questi giorni siamo impegnati nella fase di verifica con la Commissione Europea per il pagamento della rata entro il 31 dicembre“, ha detto Meloni. “Il Pnrr non consente soste e quindi stiamo impegnati nelle attività necessarie per il raggiungimento dei 69 traguardi e obiettivi della settima rata da 18,2 miliardi di euro e con il monitoraggio dello stato di attuazione del Piano, della messa a terra degli investimenti programmati. La messa a terra del Pnrr, ovviamente, è e rimarrà una priorità assoluta dell’intero Governo“, ha aggiunto.
Passando al tema dei migranti, la presidente del Consiglio ha detto: “Possiamo dirci particolarmente soddisfatti del lavoro che stiamo facendo sul governo dei flussi migratori, e segnatamente per contrastare l’immigrazione clandestina e i trafficanti di esseri umani. Il cambio di passo c’è, e si vede“, aggiungendo che “lo vediamo dai numeri, ovvero dalla tendenza decrescente degli sbarchi, che si sta progressivamente consolidando. Ad oggi, rispetto allo stesso periodo del 2023, gli sbarchi sono diminuiti del 64%, e quasi del 30% rispetto al 2022. I risultati di un lavoro lungo e faticoso, quindi, cominciano ad arrivare, soprattutto se teniamo conto del quadro estremamente problematico nel quale operiamo. Il cambio di passo c’è, e si vede anche in Europa. Il paradigma è notevolmente cambiato rispetto a quando in Europa si discuteva soltanto su come redistribuire tra i 27 Stati Ue gli immigrati che sbarcavano all’interno dei nostri confini“.
Meloni ha ricordato che “nell’Agenda strategica approvata nella prima riunione del Consiglio europeo di questa legislatura c’è molto dell’approccio italiano e delle priorità che abbiamo sempre individuato: difesa dei suoi confini esterni, contrasto all’immigrazione irregolare di massa e impegno per stroncare il business disumano dei trafficanti di esseri umani, che lucrano sul legittimo desiderio delle persone di cercare condizioni di vita migliori di quelle che hanno”. Per Meloni, “i dati ci dicono che le politiche che stiamo portando avanti, le scelte che abbiamo preso, l’inteso lavoro diplomatico e internazionale del Governo nel suo complesso con le Nazioni africane e gli accordi che abbiamo sottoscritto con loro – a partire da Tunisia e Libia – sono giuste e funzionano”. Meloni ha rivendicato che “diminuiscono gli sbarchi e, cosa più importante, diminuiscono anche i morti e i dispersi in mare. Anche su questo punto la tendenza decrescente si sta consolidando, e questo ci rende particolarmente orgogliosi perché è la dimostrazione di quello che abbiamo sempre sostenuto: l’unico modo per impedire altre tragedie in mare è fermare le partenze e combattere i trafficanti senza scrupoli”.
“Sempre sul fronte dell’immigrazione, come sapete, nelle prossime settimane saranno pienamente operativi anche i centri previsti dal protocollo d’intesa con l’Albania per processare in territorio albanese, ma sotto giurisdizione italiana ed europea, le richieste di asilo”, ha aggiunto la premier. “In questi mesi, come sanno bene i ministri Piantedosi e Crosetto, abbiamo incontrato diverse difficoltà operative, ma le stiamo superando una ad una perché crediamo molto in questo progetto innovativo. E la sua potenziale efficacia è dimostrata dalla mobilitazione non solo della sinistra europea, ma delle ONG a livello internazionale che, come avrete letto, si stanno mobilitando contro il Protocollo – ha sottolineato – Solo che allo stesso tempo, la maggioranza degli Stati membri Ue ha chiesto alla Commissione di prenderlo a modello come soluzione innovativa. Siamo consapevoli di avere gli occhi puntati addosso, e per questo siamo intenzionati a fare tutto a regola d’arte“.
“Il tema dell’immigrazione è un altro dei punti che affrontiamo in questa ripresa. Ricorderete l’esposto che ho presentato i primi di giugno al Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Melillo. Quell’esposto, che da più parti è stato bollato come inutile o addirittura sbagliato, è stato invece molto efficace e ha consentito a diverse Procure di imprimere una svolta nelle indagini e di agevolare il coordinamento con altre inchieste già avviate. Come avevo annunciato in quell’occasione, il Governo è al lavoro per portare in uno dei prossimi Consigli dei Ministri un intervento, sia di carattere amministrativo che legislativo, per sanare quelle storture che da quindici anni a questa parte – incredibilmente nell’indifferenza generale e dei governi che ci hanno preceduto – permettono di aggirare e utilizzare in maniera fraudolenta i flussi regolari di immigrati per ragioni di lavoro come canale di immigrazione irregolare”, ha affermato ancora Meloni. “Il nostro obiettivo, come sempre, è ribadire il principio che in Italia si entra regolarmente. Non consentiremo alla criminalità organizzata di frodare lo Stato per portare avanti i suoi traffici”, ha aggiunto, preannunciando dunque modifiche alla legge Bossi-Fini.
Sempre in tema di immigrazione, ma non solo, anche in generale sulla politica estera, Meloni ha espresso il desiderio di maggiore collaborazione sia da parte delle opposizioni che all’interno della maggioranza stessa, invitando a superare gli “steccati di parte”.
“Il Piano Mattei è un piano di respiro nazionale, che risponde al nostro interesse nazionale di creare un nuovo modello di sviluppo e partenariato con l’Africa, e restituire all’Italia la centralità che storicamente le è propria nel Mediterraneo. Ma è immaginato come un piano strategico che dovrebbe andare anche oltre la durata di questo governo. E per questo mi auguro che sia considerato così da tutti, a partire dalle forze politiche che oggi sono all’opposizione e che finora, secondo me, hanno avuto su questa vicenda una chiusura pregiudiziale“, ha affermato la presidente del Consiglio. “Lo abbiamo condiviso con il Parlamento – ha sottolineato – proprio per ascoltare anche le opposizioni e sperare che almeno su questo si potesse lavorare tutti insieme. Finora non è accaduto, ma spero ancora possa accadere in futuro. Mi auguro che su alcuni punti strategici – com’è la politica estera – ci possa essere la più ampia condivisione e si possano superare quegli steccati di parte che, troppo spesso in passato, hanno impedito all’Italia di perseguire il proprio interesse nazionale con l’unità e la coesione che sono necessari”.
Infine, il tema del Giubileo a Roma nel 2025. “L’appuntamento al quale ci stiamo preparando è il Giubileo della Chiesa Cattolica. La prossima notte di Natale, il 24 dicembre 2024, ci sarà l’apertura della Porta Santa di San Pietro e l’inizio ufficiale. È previsto l’arrivo a Roma nel 2025 di pellegrini da tutto il mondo e il Governo tutto sta lavorando, insieme all’Amministrazione capitolina e alla Regione Lazio, per recuperare i ritardi accumulati in passato e rendere la Capitale la città quanto più ospitale possibile per questo straordinario evento di fede, di cultura, di identità“, ha affermato Meloni. “Le opere che sono in corso di ultimazione – ha aggiunto – rimarranno alla città, e sono convinta che dimostreremo ancora una volta la capacità della nostra Nazione di accogliere, organizzare e ospitare grandi eventi”.
Il ministro Raffaele Fitto è il candidato dell’Italia a commissario europeo. Lo ha annunciato, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la riunione del Consiglio dei ministri in corso a palazzo Chigi.
“Ritengo opportuno condividere con tutti voi, dopo averlo fatto già da tempo con gli altri leader della maggioranza, una decisione estremamente importante. Ho ricevuto la lettera della Presidente della Commissione europea von der Leyen con la quale si chiede al Governo la designazione della proposta di candidato italiano al ruolo di commissario europeo. Si tratta di una scelta delicata e molto importante per noi e per l’Italia nei prossimi anni. La nostra scelta ricade su una persona che ha una grandissima esperienza e che ha saputo governare le deleghe che gli sono state affidate in questo governo con ottimi risultati: il Ministro Raffaele Fitto“: queste le parole, secondo quanto si apprende, della presidente del Consiglio. “Oggi stesso comunicherò alla presidente” della Commissione europea “Ursula von der Leyen il nome e chiedo a tutti di rivolgere un applauso e un grande in bocca al lupo a Raffaele, che avrà davanti un compito estremamente complesso e allo stesso entusiasmante. È una scelta dolorosa per me, credo anche per lui, e per il governo, ma è una scelta necessaria”, ha concluso.
Dopo aver indicato il nome di Raffaele Fitto quale candidato italiano al ruolo di commissario europeo, “ovviamente continuiamo a lavorare sul ruolo che chiediamo venga affidato all’Italia”, ha detto ancora, secondo quanto si apprende, Meloni. “E, nonostante veda molti italiani che tifano contro un ruolo adeguato alla nostra Nazione, non ho motivo di credere che quel ruolo non verrà riconosciuto. Non per simpatia o antipatia verso il nostro governo, ma più banalmente perché siamo l’Italia, Nazione fondatrice, seconda manifattura e terza economia europea, terzo Stato membro per popolazione, con primati in tantissimi campi. E, oggi, possiamo contare anche su una ritrovata stabilità politica e una solidità economica che pochi altri hanno nel resto d’Europa”.
“Ringrazio il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Consiglio dei Ministri per la fiducia accordata nell’indicarmi a ricoprire il ruolo di membro della Commissione europea. Attendo adesso con fiducia i prossimi passaggi previsti dai Trattati per il completamento del processo di nomina“, ha dichiarato Fitto dopo l’indicazione come candidato commissario europeo. “Nei prossimi cinque anni, la Commissione guidata da Ursula Von der Leyen avrà un ruolo fondamentale per il rafforzamento dell’Unione europea, del benessere e della sicurezza dei suoi cittadini nonché per favorire la soluzione delle maggiori crisi internazionali – sottolinea -. Sono pronto a dare il mio contributo per raggiungere questi obiettivi”.
Sulla nomina di Fitto a commissario europeo si è espresso il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine del consiglio informale Difesa a Bruxelles. “Io sono contentissimo da una parte, e tristissimo dall’altra. Contentissimo perché noi diamo all’Europa una persona che ci rappresenterà benissimo e che verrà accolta benissimo. Oggi Breton, quando sono arrivato, mi ha detto: ‘Raffaele è un amico, io sono contentissimo di poter lavorare con lui‘. Lo stesso pensiero penso lo abbia espresso più volte von der Leyen. Quindi sono contento che l’Italia offra all’Europa una persona di altissimo profilo“, ha detto. “Sono triste di perdere un collega di governo di cui ho stima e che ha fatto un lavoro enorme e straordinario, soprattutto sulla parte del Pnrr. Per cui sarà molto difficile sostituirlo. Ho questi due sentimenti, ma come Italia sicuramente avremo un grande rappresentante“, ha concluso.
Sulla nomina di Fitto la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha dichiarato: “È una scelta che spetta al governo, aspettiamo di sapere quale sarà il portafoglio che gli sarà assegnato come candidato Commissario per fare ulteriori valutazioni“.
“Il Governo chiarisca subito, alla luce di questa indicazione, come intende proseguire il lavoro su dossier cruciali che Fitto attualmente gestisce come l’attuazione del PNRR, la programmazione e i fondi di coesione che non possono subire ulteriori rallentamenti”, ha detto ancora la leader dem.
A Fitto sono invece arrivati i complimenti dell’attuale commissario europeo per l’Italia, Paolo Gentiloni. “Complimenti e auguri a Raffaele Fitto che il Governo ha designato come componente italiano della Commissione europea“, ha scritto il commissario uscente su X.
Dal Consiglio dei ministri anche un’indicazione in vista delle elezioni regionali e amministrative in autunno: il titolare dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha raccomandato di convergere verso un unico Election Day al fine di evitare la frammentazione degli appuntamenti elettorali. “Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha reso al Consiglio dei ministri un’informativa in merito alle consultazioni elettorali regionali e al turno autunnale di elezioni amministrative per il rinnovo dei Consigli Comunali sciolti per infiltrazioni o condizionamenti della criminalità organizzata. Il Consiglio dei ministri ha espresso la raccomandazione alle Regioni di evitare la frammentazione degli appuntamenti elettorali e di convergere verso un’unica data di voto“, si legge nel comunicato del Cdm.