In un'intervista al Tg1 il ministro chiede scusa "a mia moglie", al suo staff, ma anche alla premier "per l'imbarazzo causato al governo"
Con Maria Rosaria Boccia avevo una relazione “di tipo personale, affettivo“, ma “per lei pagavo io, non un euro è stato speso dal MiC” e “su questo terreno non sono ricattabile“. Arriva in un’intervista al Tg1 la versione di Gennaro Sangiuliano sull’affaire che lo tiene da giorni al centro della bufera. Il ministro della Cultura dichiara di aver presentato le dimissioni alla premier Giorgia Meloni che le ha respinte, e chiede scusa “a mia moglie, la persona più importante della mia vita” e alla premier “per l’imbarazzo causato al governo”.
Boccia: “Iniziamo con le bugie”
Ma il caso non accenna a sgonfiarsi e il botta e risposta continuo tra le parole del ministro e l’influencer non si ferma, con la 42enne che commenta l’intervista già dalle anticipazioni: “Iniziamo con le bugie“. Durante la giornata, Boccia pubblica una sequela di documenti e dichiarazioni via social: nella notte il testo di una mail arrivata dal Gabinetto della Cultura il 10 luglio scorso in riferimento alla sua presunta nomina come consigliera del ministro ‘per i grandi eventi’. Poi l’audio di una telefonata con il funzionario menzionato nella mail e una mail del 4 luglio il cui oggetto è ‘Timing 23 luglio-Pompei’, sulla cerimonia di consegna delle chiavi della città di Pompei al ministro.
La maggioranza difende Sangiuliano
La maggioranza prova a fare scudo: il vicepremier Matteo Salvini difende Sangiuliano con un laconico “mi fido dei colleghi con cui lavoro”, da FdI Giovanni Donzelli ribadisce che “si tratta di gossip” e il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso sottolinea “è un ottimo ministro e lavoriamo benissimo”. Ma c’è anche chi, come il ministro della Giustizia Carlo Nordio, non nasconde qualche perplessità: “Io non ho nemmeno una pagina di Facebook e di Twitter, perché sono fonti molte volte di equivoci e di fake news – dice il Guardasigilli – Certamente, l’invito alla cautela quando si occupano posti di responsabilità. Ma questo non significa affatto che sia una critica, vedremo come andrà”.
Opposizioni all’attacco
Intanto sul fronte opposizioni il Pd stigmatizza le dichiarazioni “sbugiardate” del ministro, attacca il suo “inammissibile uso privato della tv pubblica” e la segretaria Elly Schlein ironizza: “Ormai non sembra più un governo. Sembra la saga di Beautiful”. Duro anche il Movimento 5 stelle: “Può un ministero come quello della Cultura e un intero governo essere ostaggio dei post sui social di una privata cittadina che puntualmente smentisce e getta ombre sulle dichiarazioni di Gennaro Sangiuliano?” “Gennaro Sangiuliano deve venire il prima possibile in Parlamento a chiarire tutto – chiosano i capigruppo in commissione Cultura al Senato ed alla Camera, Luca Pirondini e Antonio Caso – È in gioco il prestigio di quelle istituzioni che ogni giorno stanno calpestando”.
Le reazioni di Boccia sui social
La produzione di storie e commenti social di Boccia prosegue del resto senza sosta. L’influencer fa appello al ministro: “Smetti di storpiare la realtà”, poi pubblica di nuovo una serie di video – presenti nelle storie in evidenza di maggio scorso – registrati con l’ausilio di occhiali smart nei corridoi e nelle stanze di Montecitorio. Su questi l’Ufficio di presidenza della Camera vuole fare chiarezza in tempi rapidi e il Comitato per la sicurezza potrebbe riunirsi per deliberare già la prossima settimana. A quanto viene precisato da fonti parlamentari, qualora venisse assunto un provvedimento a suo carico, l’influencer rischia una sanzione che va dal semplice richiamo all’interdizione temporanea dal palazzo.
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