La controversa vicenda sui suoi rapporti con l'imprenditrice Maria Rosaria Boccia ha messo fine all'esperienza politica dell'ex direttore del Tg2

Con le dimissioni irrevocabili presentate oggi alla premier Giorgia Meloni si chiude dopo nemmeno due anni la travagliata esperienza di Gennaro Sangiuliano come ministro della Cultura.

Direttore del Tg2 dal 2018 al 2022, il giornalista viene nominato da Meloni alla guida del MiC il 22 ottobre 2022 dopo avere lasciato la direzione del Tg2 dove era al timone dal 2018. Sotto la sua guida, il MiC rivendica tra i risultati più significativi il rilancio del cinema italiano con l’iniziativa Cinema Revolution, curata dal sottosegretario Lucia Borgonzoni (quest’anno incassati 98,2 milioni di euro, +13,4% rispetto al 2023 e +70,2% sulla media del triennio 2017-2019), l’aumento dei visitatori nei luoghi della cultura statali, in musei e parchi archeologici con il Colosseo in primis (qui sono stati 12.212.000 i visitatori nel 2023, in crescita rispetto ai 9.312.000 del 2022), il successo della mostra su Tolkien inaugurata il 16 marzo scorso a Napoli, a Palazzo Reale, la decisione di far pagare il biglietto di entrata al Pantheon, la lotta agli eco-vandali formalizzata in una norma che inasprisce le pene, la previsione di un Museo della Shoah già presente nelle altre capitali europee, con lo stanziamento complessivo ai fini dell’istituzione e dell’allestimento del ‘Museo del Ricordo’ di 8 milioni di euro per il triennio 2024-2026.

Già prima di essere travolto dal caso innescato dalle rivelazioni di Maria Rosaria Boccia, però, il ministro finisce nel polverone per una serie di gaffe. A partire dalla riflessione su Dante Alighieri, definito come “il fondatore del pensiero di destra in Italia”, che lo fa subito finire nel mirino delle opposizioni in Parlamento. Il 6 luglio 2023 il ministro è protagonista di un altro scivolone mentre fa parte della giuria del Premio Strega, compito per il quale si presuppone ovvia la lettura dei libri in gara. Tuttavia, dopo aver elogiato le presentazioni dei libri, Sangiuliano dice: “Proverò a leggerli“. Alla conduttrice Geppi Cucciari, la quale chiede subito stupita se non l’avesse già fatto, risponde: “Sì, li ho letti perché ho votato però voglio, come dire, approfondire questi volumi”. Lo scambio si conclude con una battuta da parte della conduttrice: “Cioè oltre la copertina… Dentro. Un bell’applauso al nostro ministro”.

Un’altra gaffe nell’aprile 2024 riguarda Times Square, simbolo iconico di New York, attribuita in un discorso del ministro erroneamente a Londra durante la presentazione della nuova passeggiata archeologica di Roma. Lo scorso giugno, nuovo scivolone. “Cristoforo Colombo non ipotizzava di scoprire un nuovo continente, ma voleva raggiungere le Indie circumnavigando la terra sulla base delle teorie di Galileo Galilei”, dice intervenendo all’evento ‘Taobuk 2024 Identità italiana, identità culturale’ al Teatro Antico di Taormina. L’errore storico è evidente: Cristoforo Colombo sbarcò nelle Americhe nel 1492, mentre Galileo Galilei, considerato il padre dell’astronomia moderna, nacque solo nel 1564, ben 72 anni dopo.

L’ultima gaffe prima della bufera è datata agosto 2024. Sul profilo Instagram di Sangiuliano appare un post che annuncia un piano per le celebrazioni dei 2500 anni dalla fondazione di Napoli. La foto che lo lancia parla dei “2 secoli e mezzo di Napoli“. Il post viene subito corretto e il ministro risponde alle critiche parlando di un errore commesso dal suo social media manager. “Per questo ho accettato le sue dimissioni”, dice Sangiuliano, salvo poi precisare di avergli affidato un altro ruolo.

Il ‘canto del cigno’ arriva alla fine di agosto con l’esplosione del caso Boccia. L’imprenditrice pubblica una foto insieme al ministro, ringraziandolo per “la nomina a Consigliere per i Grandi Eventi” nell’ambito del G7 di Napoli. Il MiC smentisce, ma poi iniziano a circolare mail con informazioni riservate sulla visita a Pompei con il nome di Boccia tra i destinatari. Le ripetute smentite di Sangiuliano vanno di pari passo alle nuove rivelazioni social di Boccia, fino all’intervista al Tg1 in cui in lacrime il ministro ammette di avere avuto una relazione con Boccia, precisando di non essere ricattabile e chiedendo scusa alla moglie. Sangiuliano rivela anche di avere presentato le dimissioni alla premier Meloni e che lei le ha respinte. La sua poltrona, però, è ormai troppo bollente. E il passo indietro arrivato oggi, nel giorno in cui La Stampa pubblica la prima intervista di Boccia, appare inevitabile. 

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