L’ex ministro Gennaro Sangiuliano è indagato per peculato, rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio dalla procura di Roma. È quanto scrive il Corriere della Sera. La sua iscrizione nasce dalla denuncia presentata dal deputato di Avs Angelo Bonelli la scorsa settimana al posto di polizia di Montecitorio. Il fascicolo sarà ora trasmesso al tribunale dei ministri, competente per gli atti compiuti dall’ex titolare del Mic nell’esercizio delle sue funzioni.
Le ipotesi di reato sono peculato, rilevazione e diffusione di segreto d’ufficio. Le verifiche dovranno concentrarsi sui viaggi, i soggiorni, le cene di Maria Rosaria Boccia, che ha accompagnato assiduamente l’ex ministro negli ultimi mesi di attività, per stabilire se ci sia stata una distrazione di soldi pubblici per fini impropri. Il che non vuol dire che ci devono essere necessariamente esborsi diretti del Mic, anche se l’imprenditrice ha già diffuso le prenotazioni a suo nome fatte dalla segreteria del dicastero, ma che anche indirettamente sia stata ‘ospite’ di Sangiuliano, pur non avendo un ruolo contrattualizzato nel suo staff. I casi più spinosi sono quelli dei viaggi in Liguria e in Puglia per presenziare a festival e meeting finanziati dallo stesso ministero.
Il fascicolo d’inchiesta aperto dalla procura della Repubblica di Roma verrà trasmesso al tribunale dei ministri. Insieme al fascicolo, verrà inviata un’informativa riassuntiva a cui è allegato l’esposto presentato al posto di polizia della Camera dei Deputati, dal parlamentare di Avs, Angelo Bonelli. L’attività istruttoria della sezione specializzata del tribunale avrà il termine di 90 giorni per svolgere le attività di verifica, comprese quelle d’indagine che verranno delegate ad una delle quattro forze di polizia, che potranno anche effettuare interrogatori e acquisizione di sommarie informazioni testimoniali. Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti le presunte spese, pagate secondo l’accusa con i fondi del ministero alla consulente ed influencer, Maria Rosaria Boccia e l’utilizzo dell’auto blu, che potrebbe essere stata utilizzata per favorire gli spostamenti della Boccia, in più di qualche occasione. Dopo l’istruttoria, il Collegio ha due possibilità, archiviare definitivamente o nel caso in cui vengano ravvisati reati rimandare il fascicolo al procuratore capo di Roma, per chiedere l’autorizzazione a procedere. Intanto, fa sapere, Silverio Sica, legale difensore di Sangiuliano, che a breve presenterà un esposto contro Maria Rosaria Boccia.
“Quello della Procura di Roma è un atto dovuto dopo l’esposto presentato dal parlamentare Bonelli. Devo ancora parlare con Sangiuliano“, ha spiegato Silverio Sica, avvocato dell’ex ministro. Per quanto riguarda invece l’annunciata denuncia contro Maria Rosaria Boccia, il legale ha detto: “Nell’atto che presenteremo elencheremo una serie di fatti, disposti in maniera cronologica, dove sarà la procura a valutare l’eventuale rilevanza penale”.
Per oltre mezz’ora l’ex ministro Gennaro Sangiuliano è stato all’interno della struttura Rai di Viale Mazzini. Ha incontrato i vertici dell’azienda per il suo rientro nell’organico aziendale, anche se probabilmente non immediato. Interpellato da LaPresse all’uscita dell’incontro non ha voluto rilasciare dichiarazioni: “Non dico nulla. Per favore vi chiedo di rispettare la mia privacy“, le uniche parole rilasciate da Sangiuliano.
In apertura della seduta della Camera, il presidente Lorenzo Fontana ha informato l’Aula del cambio al vertice del ministero della Cultura, con l’arrivo di Alessandro Giuli. E dai banchi delle opposizioni è stata ribadita la richiesta che la premier Giorgia Meloni riferisca in Aula. “Siamo parlamentari della Repubblica – ha detto il deputato del Pd Andrea Casu – non possiamo continuare a essere informati solo da giornali, tv e social di fatti gravi, che non riguardano solo gossip, ma la dignità delle istituzioni, la sicurezza di un evento internazionali come il G7 e la credibilità dell’Italia. Meloni deve venire in Aula e rispondere al più presto a troppi interrogativi che sono rimasti senza risposta”.
“Ribadiamo la richiesta alla presidente del Consiglio Meloni di riferire urgentemente in Aula su tutta la vicenda che ha portato alle dimissioni del ministro Sangiuliano e la successiva nomina del nuovo ministro della Cultura Giuli. Non si può derubricare la faccenda a gossip, sono fatti gravi, prettamente politici, che hanno screditato i valori e l’onorabilità delle istituzioni”, ha affermato Casu, per il quale “Meloni deve rispondere al più presto a troppi interrogativi che sono rimasti senza risposta, spiegare la ragione degli incarichi assegnati dal ministero della Cultura e come pensa di ridare credibilità internazionale al nostro Paese alla vigilia del G7 che, purtroppo, nasce con gravissime lacune a livello di sicurezza e organizzazione”. Si è unito alla richiesta anche Marco Grimaldi di Avs, per il quale della vicenda bisognerebbe parlarne nelle Aule parlamentari per “rispetto delle istituzioni”.
“Sulla vicenda che ha coinvolto l’ex ministro Sangiuliano se c’è un complotto è quello contro l’onorabilità di questo Paese e delle sue Istituzioni, francamente il complotto se lo sono autocostruito”, ha affermato Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra parlando con i cronisti davanti a Montecitorio. “Siamo ancora una volta, da un lato di fronte all’uso privatistico delle Istituzioni che invece sono tutti, dall’altro di fronte ad un’ipocrisia francamente un poco insopportabile: questa destra è quella che da anni nel Paese fa lo spiegone a tutti e a tutte su come devono vivere, su come devono amare, su come devono vivere le loro relazioni affettive poi nella loro vita privata fanno ciò che gli pare”. “Io sono dell’idea laicamente che ognuno nella vita privata e nel rispetto alle persone fa ciò che vuole ma allora smettano di spiegare a tutti e a tutte le altre come devono comportarsi”.
Daniela Santanché, intanto, prende le difese di Federica Corsini. “Vorrei dire semplicemente che io sto con la moglie“, ha detto la ministra del Turismo a margine della presentazione del progetto del Touring Club ‘Viaggio italiano’, a Milano. “Se ha fatto bene e dimettersi? Questo attiene alla sua sensibilità personale, non ha fatto né bene né male”, ha concluso il ministro.