Mantovano difende l'agenzia: "Straordinario lavoro e lealtà verso istituzioni". Poi il ministro butta acqua sul fuoco: "Piena concordia su fiducia"
Attriti all’interno del governo dopo un articolo, pubblicato dal Fatto Quotidiano, in cui si dà conto di un verbale del ministro della Difesa, Guido Crosetto, reso al procuratore di Perugia Raffaele Cantone, in cui il ministro avrebbe manifestato mancanza di fiducia nei confronti dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), il servizio segreto italiano per l’estero. “Non ho notizie specifiche ma i miei rapporti con l’Aise in precedenza non erano particolarmente buoni perché ho contestato in più di un’occasione mancate informazioni al Ministero della Difesa che avrebbero potuto anche creare problemi alla sicurezza nazionale“, si legge nel verbale, stando a quanto riporta il Fatto. E nel pomeriggio Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (da cui dipende l’Aise) ci ha tenuto a diramare una nota in difesa dell’agenzia. “Ringrazio il generale Gianni Caravelli e gli uomini e le donne appartenenti all’Agenzia informazioni e sicurezza esterna, da lui diretta, per lo straordinario lavoro svolto al servizio della Nazione, che ha contribuito a elevare il livello di sicurezza e di conoscenza da parte del Governo dei tanti scenari di crisi. Il contributo di Aise è frutto di competenze elevate e di lealtà verso le Istituzioni“, ha dichiarato.
Crosetto: “Piena concordia con Mantovano su fiducia verso servizi”
Poco dopo è arrivata una dichiarazione da parte di Crosetto in cui il ministro cerca di buttare acqua sul fuoco. “La dichiarazione odierna del sottosegretario Mantovano, che ribadisce la sua piena fiducia nei servizi e in particolare verso L’Aise e i suoi vertici, già simile a una mia dichiarazione di una settimana fa, è stata pienamente concordata tra di noi, al fine di smentire la pericolosa ricostruzione del Fatto, basata su una parte della denuncia da me fatta alla procura di Perugia a seguito di quella che scoperchiò il verminaio del dossieraggio”, si legge nella sua nota. “È evidente che il tentativo di chi ha costruito la sua fortuna su rapporti poco coerenti e trasparenti tra pezzi di stato ed alcuni quotidiani sia infastidito da una politica che non ha paura di presentarsi alla magistratura per esprimere le proprie preoccupazioni o per collaborare esponendo fatti. Come ho già detto, non bastano pochissime mele marce ad intaccare istituzioni con cui collaboro ogni giorno per difendere la nostra Repubblica e le nostre istituzioni”, ha aggiunto Crosetto.
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