L'ex presidente del Consiglio: "Siamo gravemente indietro nelle nuove tecnologie e solo 10 Stati membri spendono più del 2% per la difesa"
Mario Draghi ha presentato alla plenaria del Parlamento europeo, a Strasburgo, il suo Rapporto sul futuro della competitività europea. “Il punto di partenza è che l’Europa sta affrontando un mondo che sta subendo un cambiamento drammatico. Il commercio mondiale sta rallentando, la geopolitica si sta frammentando e il cambiamento tecnologico sta accelerando. È un mondo in cui modelli aziendali consolidati vengono messi in discussione e in cui alcune dipendenze economiche chiave si stanno improvvisamente trasformando in vulnerabilità geopolitiche di tutte le principali economie”, ha detto l’ex presidente del Consiglio italiano nel suo discorso di presentazione. “L’Europa è la più esposta a questi cambiamenti. Siamo i più aperti, il nostro rapporto commercio/Pil supera il 50% rispetto al 37% della Cina e al 27% degli Stati Uniti. Siamo i più dipendenti. Facciamo affidamento su una manciata di fornitori per le materie prime essenziali e importiamo oltre l’80% della nostra tecnologia digitale. Abbiamo i prezzi dell’energia più alti”, ha spiegato. “Siamo gravemente indietro nelle nuove tecnologie. Solo quattro delle prime 50 aziende tecnologiche al mondo sono europee e siamo i meno preparati a difenderci. Solo 10 stati membri spendono più del 2% del PIL per la difesa, in linea con gli impegni della Nato. In questo contesto, siamo tutti ansiosi per il futuro dell’Europa”, ha rimarcato. “Quindi questo rapporto non riguarda solo la competitività, in realtà riguarda il nostro futuro e l’impegno comune che dobbiamo impegnarci a rivendicarlo”, ha esortato.
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