Il segretario di +Europa commenta le dichiarazioni del leghista Claudio Borghi
Riccardo Magi, segretario di +Europa, commentando le dichiarazioni del leghista Claudio Borghi sull’abolizione della firma digitale per i referendum: “Si gioca la partita della paura rispetto alla paura della volontà popolare. Il referendum è un momento di grande discussione, dibattito, ma anche scontro nel paese su tesi contrapposte”. Il deputato spiega: “Dopo decenni che non si tengono referendum, si raccolgono di nuovo le firme e la prima reazione immediata è quella di andare a mettere ostacoli alla raccolta delle firme. Si vuole far credere che con la firma digitale ci sia chissà quale diluvio di referendum – continua Magi – ma in realtà ce ne sono due che hanno raccolte le firme necessarie”.
Per il segretario, infatti, “con lo SPID e la firma digitale si facilita l’esercizio dei diritti politici dei cittadini”, portando come esempio la difficoltà di raccogliere firme cartacee nelle aree più interne e periferiche del paese. Sulla possibilità di aumentare il limite minimo di 500mila firme: “Io contesto che sia troppo facile. Non lo è per nulla. Tant’è vero che se andate a vedere le numerose proposte di referendum depositate sulla piattaforma, molte non le hanno raccolte”, conclude quindi Magi.
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