Manovra, Giorgetti: “Piano strutturale bilancio non lascia indietro nessuno”

Il ministro nella premessa al Psb: "Rendere strutturale cuneo, più risorse a sanità e contratti"

Il Piano strutturale di bilancio, illustrato venerdì in Consiglio dei ministri dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, “non lascia indietro nessuno. Si concentra sulla sostenibilità del sistema pensionistico e la qualità del sistema sanitario. Ma poiché nel lungo termine la sostenibilità del welfare dipende dalla demografia, accanto al potenziamento e all’ordinato sviluppo dei pilastri complementari di previdenza e sanità, il Piano rafforza le politiche per la famiglia, per sostenere la natalità e la genitorialità, con migliori servizi alle famiglie e incentivi dedicati“. Queste le parole del ministro nella premessa al Piano. 

“Rendere strutturale cuneo, più risorse a sanità e contratti”

Per quanto riguarda gli obiettivi dell’esecutivo per la manovra, “il Governo conferma e rende strutturali gli effetti del cuneo fiscale sui redditi da lavoro dipendente fino a 35 mila euro e l’accorpamento delle aliquote IRPEF su tre scaglioni già in vigore quest’anno. Gli effetti del cuneo fiscale assumeranno una nuova fisionomia al fine di raggiungere il medesimo obiettivo senza ulteriori tensioni sul piano della spesa pluriennale. Le politiche invariate comprendono anche le risorse necessarie al rinnovo dei contratti pubblici, al finanziamento di misure per favorire la natalità e al rifinanziamento delle missioni di pace”, spiega Giorgetti. “Il Governo si impegna a salvaguardare il livello della spesa sanitaria assicurandone una crescita superiore a quella dell’aggregato di spesa netta. Per gli anni successivi al 2026, verranno anche stanziate le risorse necessarie a mantenere gli investimenti pubblici in rapporto al PIL al livello registrato durante il periodo di vigenza del PNRR”, prosegue. 

“Economia migliora malgrado caduta industria”

Descrivendo lo scenario macroeconomico nel quale si colloca la manovra, poi, Giorgetti ha spiegato: “La situazione economica, occupazionale e di finanza pubblica dell’Italia è in miglioramento malgrado la caduta dei livelli produttivi dell’industria, il preoccupante allargamento dei conflitti internazionali e sfide tecnologiche e ambientali di crescente complessità”.