Il leader M5s non fa mistero di aver puntato i piedi contro l'ex sindaco di Firenze: "Non possiamo fare politica con lui"
In Liguria l’uscita di Italia Viva dalla coalizione a sostegno del candidato dem Andrea Orlando è “definitiva“. Matteo Renzi non potrebbe essere più netto nel chiudere a ogni ipotesi di campo largo, almeno in vista delle elezioni regionali del 27 e 28 ottobre.
Conte “ci ha impedito di candidarci – attacca dall’assemblea nazionale di Iv, a Roma -. In Liguria il M5S si considera molto forte e tra un mese vedremo se lo è. Noi siamo fuori da quella campagna elettorale, quindi posso solo dire che vinca il migliore, o anzi che perda il peggiore”. La decisione presa venerdì di sfilarsi dalla partita ligure perché “Conte voleva decidere i nostri candidati”, brucia ancora, e se Renzi non chiude a possibili future alleanze con il centrosinistra, l’impressione è che lo scontro Iv-M5S metta a rischio ogni progetto di coalizione, presente o futura.
Conte non fa mistero di aver puntato i piedi contro il leader di Iv fino al passo indietro e a chi gli chiede dei rapporti con Schlein e il Pd, risponde secco che “un problema c’è”, e si chiama Matteo Renzi. “Non possiamo fare politica con lui – è il mantra del professore – che ha deciso di impersonare e realizzare la contaminazione tra affari e politica”. “Non puoi ritrovarti da un giorno all’altro Renzi senza che neanche ti abbiano avvertito – è la frecciata del leader pentastellato alla segretaria dem -. Se il progetto di Schlein è questo noi non ci staremo”.
L’ex sindaco di Firenze dal canto suo non le manda a dire: “Conte mi odia perché io l’ho tolto da Palazzo Chigi e hanno chiesto di pentirci per questo – tuona dall’assemblea del partito – ma io sono orgoglioso di aver mandato a casa Giuseppe Conte per Mario Draghi, se per entrare nel campo largo devo fare abiura tenetevi il campo largo”. “Conte non ha fatto la gavetta, a differenza di tutti noi – sottolinea, con un riferimento a Schlein, ma anche a Meloni e Tajani – Siamo arrivati ad occupare spazi di responsabilità facendo fatica. Conte invece si è trovato all’improvviso a Palazzo Chigi e, come tutti quelli che non hanno fatto la gavetta, ritiene che quella sia la sua residenza”.
C’è anche la critica per Meloni, ma i toni contro la “premier influencer” non sono paragonabili con l’acredine usata contro i potenziali alleati: “Noi siamo disponibili a fare un centrosinistra alternativo a Meloni ma non col cappello in mano”, sottolinea Renzi, “e alle prossime elezioni politiche noi ci saremo con una lista di centrosinistra, ma se alleata o no lo scopriremo solo con il tempo”.
“È evidente che Conte utilizza Italia Viva per attaccare la leadership di Schlein“, è la conclusione di Renzi, cui arriva pronta la replica del leader M5S contro “una forza politica deliberatamente orientata a distruggere il M5S”. “Un pensiero maligno a questo punto è necessario: si vuole distruggere il M5S? – chiosa Conte – Il M5S non ci starà”. Sullo strappo in Liguria interviene il candidato, Andrea Orlando, che prova a guardare oltre pur ammettendo con rammarico: “Purtroppo non c’è stata la possibilità di tenere insieme delle forze politiche che hanno contribuito a costruire la coalizione fin qui”. “Dovremmo comunque costruire un’unità di tutte le forze presenti nella società e che vogliono un cambiamento – sostiene l’ex ministro -. Continuo a essere convinto che la via da percorrere sia quella dell’unità”. L’inciampo nel campo largo non è il primo, e che Schlein riesca ancora a parare il colpo senza far affondare il progetto è tutto da vedere.
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