Marzabotto, la commemorazione della strage con Mattarella e Steinmeier

L'eccidio nazifascista di Monte Sole nel 1944, 80 anni fa, costò la vita a 770 civili. Capo dello Stato: "Chiniamo capo davanti a vite spezzate"

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, presente insieme al presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier e alla sua consorte, Elke Büdenbender, a Marzabotto, per prendere parte alla commemorazione dell’80° anniversario della strage delle SS naziste. La commemorazione delle vittime dell’eccidio nazista di Monte Sole a Marzabotto è “un dovere della memoria” e evidenzia la possibilità di costruire “un futuro di pace”, ha dichiarato Mattarella in occasione della sua visita di Stato in Germania. 

Mattarella: “Chiniamo capo davanti a vite spezzate, memoria è responsabilità”

“Siamo qui per chinare insieme il capo davanti a tante vite crudelmente spezzate, per riempire con i sentimenti più intensi di solidarietà quelle voragini che la disumana ferocia nazifascista ha aperto in queste terre, in queste comunità. Siamo qui per ricordare, perché la memoria richiama responsabilità. Nella Seconda guerra mondiale si toccò il fondo dell’abisso. La barbarie, la cancellazione di ogni dignità umana”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia a Marzabotto per l’80esimo anniversario dell’eccidio di Monte Sole. 

Mattarella: “Da nazifascismo macerie morali e materiali”

“Non è stato facile ricostruire un continente dalle macerie materiali e morali cui nazismo e fascismo l’avevano condannato. Ha richiesto coraggio e sacrificio”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia a Marzabotto per l’80esimo anniversario dell’eccidio di Monte Sole.

A Marzabotto, ha ricordato Mattarella, furono “quasi ottocento le vittime, uccise tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 nei Comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzane Morandi. Quasi duecento i bambini, il più piccolo di 14 giorni. Marzabotto e Monte Sole sono simbolo tra i più sconvolgenti della strategia di annientamento che accompagnò la volontà di dominio, il mito razziale, la sopraffazione nazionalista, insomma quell’impasto ideologico che sospinse il nazismo – e i loro complici, tra cui il regime fascista – a perseguire il catastrofico progetto di conquistare l’Europa e svuotarla della sua storia. In queste terre, tra i fiumi Setta e Reno, si compì l’eccidio di civili più grande e spietato tra quelli perpetrati nel nostro Paese durante la guerra”.

Mattarella: “Non dobbiamo essere ciechi né immemori”

“Oggi, i conflitti in atto, i luoghi della sofferenza dove il diritto umanitario internazionale non trova applicazione, ci richiamano bruscamente alla responsabilità di non essere né ciechi, né addormentati, né immemori. Non dobbiamo mai dimenticare, anche se fatichiamo a comprendere. O forse, per citare ancora Levi ‘quanto è avvenuto non si può comprendere, anzi, non si deve comprendere, perché comprendere è quasi giustificare'”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia a Marzabotto per l’80esimo anniversario dell’eccidio di Monte Sole.

Steinmeier: “Dolore e vergogna, mi inchino e chiedo perdono”

“In qualità di Presidente federale tedesco, mi trovo oggi davanti a voi e non provo altro che tristezza e vergogna. Mi inchino ai morti. Vi chiedo perdono oggi a nome del mio Paese“. Lo ha detto il presidente tedesco, Frank-Walter Steimmeier, in visita con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per commemorare le vittime della strage delle SS naziste a Marzabotto.

“Le vittime e voi, discendenti e parenti, avete il diritto di essere ricordati. Nelle vostre famiglie, il ricordo continua a vivere, il dolore, l’orrore continua a vivere – l’ho appena sentito in una conversazione con alcuni di voi. Quello che mi avete detto mi ha davvero commosso. Tutta la zona qui a Monte Sole porta ancora oggi cicatrici profonde e visibili. E lo so: il dolore è ancora più grande perché la maggior parte dei crimini non sono mai stati espiati. Questa è la seconda colpa che incorriamo noi tedeschi”, ha detto ancora Steinmeier.

Steinmeier: “Grazie per averci concesso dono riconciliazione”

“Il fatto che io possa parlare qui oggi è possibile solo perché voi tutti avete concesso la riconciliazione a noi tedeschi. Che dono enorme e prezioso è questo!”. Lo ha detto il presidente tedesco, Frank-Walter Steimmeier, in visita con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per commemorare le vittime della strage delle SS naziste a Marzabotto.

“Questa riconciliazione la vivete concretamente qui a Marzabotto e nei villaggi circostanti: nella vostra scuola di pace, in stretto scambio con i giovani tedeschi, nel partenariato con Brema-Vegesack e con la Scuola Internazionale di Pace lì. È tanto più importante che i giovani conoscano il passato poiché sono rimasti solo pochi testimoni contemporanei. Anche per questo motivo per me è importante che abbiamo il Fondo futuro italo-tedesco, che trasmette la memoria alle giovani generazioni”, ha detto ancora Steinmeier. 

Steinmeier: “Preoccupa crescita forze estremiste di destra”

“Viviamo in un’epoca in cui le forze nazionaliste ed estremiste di destra stanno guadagnando forza nel mio Paese. Forze che vogliono indebolire o minare la democrazia – nel mio paese tra tutti i posti. Questo mi preoccupa. Ma mi rende anche determinato. La nostra responsabilità è oggi più grande che in molti anni fa: alzarci e lottare per i valori su cui si basano la nostra Europa unita e le nostre democrazie”. Lo ha detto il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, durante la sua visita in Italia per commemorare le vittime della strage delle SS naziste a Marzabotto.

“L’Europa avrà un futuro pacifico solo se noi tedeschi non dimenticheremo mai questa responsabilità nei confronti della storia e la difenderemo. Mai più, questo è l’imperativo morale che deve guidarci ora e in futuro! È un promemoria e un mandato allo stesso tempo”, ha detto ancora Steinmeier.