Il ministero delle Infrastrutture su richiesta dimissioni: "Le opposizioni le chiedono da due anni perché vivo"

“Cos’è successo? C’è stata un’impresa privata che ha fatto male il suo lavoro stanotte e qualcuno che doveva intervenire subito è intervenuto troppo tardi”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, rispondendo alle domande dei cronisti in merito al caos ferroviario di mercoledì, in uscita dalla Camera dei Deputati. “Quindi ho chiesto ai tecnici e agli ingegneri chi ha sbagliato, perché se è vero che un’impresa ha danneggiato un cavo di alimentazione di una cabina e invece di intervenire subito sono intervenuti dopo, voglio sapere chi è l’impresa, perché ha sbagliato e ne risponderà. Se qualcuno è intervenuto tardi non può rovinare la giornata di lavoro a migliaia di italiani per un chiodo”, ha aggiunto il vicepremier. “I ritardi si ripetono spesso negli ultimi mesi? I tecnici mi dicono che stanno recuperando anni di mancati investimenti”, risponde il ministro, che sottolinea anche di aver chiesto a RFI e Ferrovie dello Stato di venire in commissione: “È giusto che spieghino”. Sulla richiesta di dimissioni avanzata dalle opposizioni Salvini commenta: “Le opposizioni chiedono le dimissioni da due anni perché vivo, respiro e perché mi alzo la mattina. Io devo trovare i soldi da investire sulla rete, se poi un operaio la notte pianta un chiodo e ferma l’Italia non è possibile che la seconda potenza industriale sia nelle sue mani”. Infine, il vicepremier nega qualsiasi responsabilità all’interno del ministero.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata