"Sul tema l’Italia è fortemente in ritardo rispetto ad altri Paesi europei" spiega l'attivista Flavia Restivo
“L’Italia ha fortemente bisogno di educazione sesso-affettiva, non soltanto nelle scuole superiori, ma anche in quelle primarie. L’Italia è uno degli ultimi paesi in Europa a non prevederla, mentre ci sono paesi come la Svezia che ce l’hanno dal 1955. Siamo fortemente in ritardo”. Così Flavia Restivo, attivista e promotrice della campagna a sostegno della campagna ‘Italy needs sex education’ che promuove l’inclusione dell’educazione sesso-affettiva nei programmi scolastici, a margine di un flash mob organizzato in collaborazione con Alleanza Verdi e Sinistra all’esterno della Camera dei Deputati: “È importante per prevenire sì la violenza di genere, ma anche per creare un’inclusione sociale che nel nostro paese purtroppo fatica a esserci”.
Le fa eco Devis Dori, deputato AVS: “Come Alleanza Verdi e Sinistra sosteniamo questo appello, finalizzato all’introduzione in tutte le scuole di ogni ordine e grado dell’educazione all’affettività e alla sessualità”, prima di sottolineare però come “il governo non ci ascolta”. Dori enuncia quindi la posizione di AVS sul tema, opposta a quella del governo, secondo cui “l’educazione e l’informazione siano, in ottica preventiva, lo strumento migliore per prevenire la violenza di genere sulle donne”.
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