Il leader della Lega al raduno del Carroccio: "Governo compatto, paghino di più i banchieri non gli operai"

In caso di condanna al processo Open Arms, “io varcherei le porte di quel carcere a testa alta. Possono arrestare una persona che ha difeso l’Italia e gli italiani, non possono fermare la santa alleanza dei popoli europei che oggi nasce da Pontida”. Come quella che a Lepanto nel 1571 sconfisse gli ottomani. Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, lo dice dal palco del raduno del Carroccio nelle valli bergamasche. Il suo intervento chiude la due giorni in un pratone infangato, dove non mancano gli spazi vuoti notati anche da alcuni big del partito. I leader dei Patrioti si alternano sul palco, mandano messaggi di solidarietà al ministro, imputato a Palermo e in attesa di sentenza e poi fanno un selfie tutti insieme abbracciati.

“Noi festeggiamo Salvini come un eroe, perché ha chiuso i confini e ha difeso le case degli italiani e anche l’Europa. Meriterebbe un’onorificenza e non procedimenti penali”, dice a chiare lettere il premier ungherese, Viktor Orban, pronto a “occupare Bruxelles” e che viene osannato dai militanti sul ‘sacro suolo’ leghista che invocano il suo nome in coro. Gli fa eco l’olandese Geert Wilders, rivolto al segretario del partito di via Bellerio: “Sappi che quando sarai in tribunale, sarai il nostro eroe. Vai per la tua strada e seguila, non sarai mai solo”. E poi il leader di Chega, movimento dell’ultradestra portoghese, André Ventura, sottolinea: “Noi soffriamo l’invasione massiccia dei migranti. Abbiamo bisogno di più Matteo Salvini in tutta l’Europa”. Sul palco sfilano anche la vicepresidente dell’Fpo austriaco, fresco vincitore delle elezioni, e il portavoce degli spagnoli di Vox. Il minimo comune denominatore è il netto no all’Unione europea dei burocrati e dei confini aperti.

L’autonomia resta il cavallo di battaglia che accende i cuori dei militanti leghisti sul ‘sacro suolo’. “Dopo 30 anni è legge dello Stato, indietro non si torna”, assicura Salvini. E il ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli, non le manda a dire: “Capisco le opposizioni, capisco meno qualche alleato che ogni giorno dice che bisogna riflettere e aspettare i Lep. È una legge che è stata votata da tutti in maggioranza, anche da chi fa i distinguo. L’autonomia era nel programma, se non la facciamo tradiamo il voto di chi ci ha mandato al governo”. E il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, esulta: “Finalmente ce l’abbiamo fatta”.

Ma la partita di Salvini è anche interna al partito. Il congresso della Lega Lombarda sarà uno dei prossimi appuntamenti, uno delle ultime assisi regionali, prima di quello federale. “Una mia mozione al congresso? Ne parleremo quando ci sarà il congresso, io non escludo nulla. Io oggi faccio parte della Lega in Europa e in Italia e continuo su questa strada”, dice ai cronisti l’eurodeputato Roberto Vannacci, star sul pratone al suo debutto, tra selfie e abbracci. Quindi, assicura: “Dicono che Vannacci voglia usare la Lega come un pullmino… No, io sono qui, io ancora credo nella parola data e nell’onore. Andremo avanti tutti insieme e non ci fermeranno”. Il generale parla di un “nuovo corso” del Carroccio. Di sicuro, una Pontida così esterofila non si era mai vista. E Salvini sbotta: “A leggere qualche giornale di sinistra qui c’è il raduno dei ‘bad guys’, degli estremisti. Abbiamo parlato, invece, di progetti e di futuro”, in particolare, “contro l’estremismo islamico che è il cancro della Terra nel 2024”. 

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