Prevista la reclusione da tre mesi a due anni e una multa da 600mila a un milione di euro
Il Senato dà il via libera definitivo al disegno di legge n. 824 sul contrasto alla surrogazione di maternità, come reato universale. Il provvedimento viene approvato con 84 sì e 58 no, tra le critiche delle opposizioni. Secondo la legge in vigore in Italia dal 2004, “chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600mila a un milione di euro“. La norma appena licenziata dal parlamento prevede che anche “se i fatti, sono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana”.
Roccella: “Da oggi Italia esempio per il mondo”
“Il voto di oggi, che rende finalmente effettivo ed efficace per i cittadini italiani il divieto di utero in affitto, ci pone all’avanguardia fra le nazioni sul fronte dei diritti“, dichiara Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. “Le persone non sono oggetti – prosegue – i bambini non si comprano, e non si possono vendere o affittare parti del corpo umano. È un criterio di rispetto e civiltà, che la legge italiana ha sempre seguito, e che vogliamo continuare a seguire. Il parlamento italiano, con il sostegno convinto del governo, oggi ha riaffermato che la genitorialità non può diventare un contratto commerciale. Questa semplice verità, già contenuta nel nostro ordinamento che punisce come reato la pratica aberrante dell’utero in affitto, non potrà più essere aggirata. E’ un giorno importante per le donne, per i bambini, e per tutti coloro che ancora credono nella dignità delle persone e nella gratuità delle relazioni umane. Si parla spesso di battaglie di civiltà: ecco questa è una battaglia di civiltà. Da oggi in Italia – conclude Roccella – ci sono dei diritti in più”.
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