Il nuovo colpo di scena in uno dei documenti che saranno presi in esame nel processo di confronto avviato da Conte

Un documento del processo costituente del M5S rischia di mettere di fatto in discussione il ruolo del Garante, ovvero il fondatore Beppe Grillo. Si tratta della ‘Guida alla discussione per il confronto deliberativo del processo costituente del Movimento 5 Stelle’, contenente i temi selezionati e sottoposti alla valutazione dei 300 partecipanti allo stesso confronto estratti a sorte tra gli iscritti, insieme a un gruppo di cittadini non iscritti estratti a sorte tra coloro che hanno inviato un loro contributo nella prima fase.

“Vi chiediamo di avanzare delle proposte” per “garantire l’integrità e l’efficienza dei processi decisionali, ad esempio: ridurre i poteri del Presidente in favore di processi decisionali più collegiali e rivedere i meccanismi decisionali relativi alla selezione dei candidati; ridurre i poteri del Garante (o eliminarlo del tutto)“, si legge nel documento, corredato da una ‘Nota metodologica sulle modifiche allo Statuto e al Codice etico del M5S’, redatta dal giurista Michele Ainis. In questo stesso testo si evidenzia come “nello Statuto attuale ci siano elementi di incompatibilità”, e bisogna “verificare come modificarli per salvaguardare l’integrità dei processi decisionali e la reputazione del Movimento.

Ad esempio – si legge – possono essere elementi di incompatibilità il fatto che il Garante indichi i nomi dei componenti del Comitato di garanzia e che il Comitato di garanzia proponga a sua volta una rosa di tre nomi per il Garante; il fatto che l’interpretazione dello Statuto da parte del Garante sia ‘insindacabile’ (principio di ‘dubbia legittimità’, si veda Nota metodologica di Ainis, in Allegato 1); il fatto che il Garante sia nominato ‘a tempo indeterminato’, sebbene le sue condizioni possano variare nel tempo e il fatto che il principio della durata temporanea delle cariche è connaturato allo stato di diritto (si veda Ainis); il fatto che il Garante possa essere destituito solo dal Comitato di garanzia, che lui stesso ha nominato. E così via”. 

M5S, nuovo confronto per la costituente nel week-end

Ai partecipanti al processo deliberativo della costituente, iniziato il 12 ottobre e che vedrà un nuovo momento di confronto nel prossimo week-end, si chiede di formulare proposte anche sulle ipotesi di “circoscrivere il ruolo degli organi di garanzia alla supervisione delle regole e dei principi, garantendo la pluralità di punti di vista ed eliminando il concetto di ‘interpretazione insindacabile’; evitare l’ingerenza degli organi di garanzia nei processi decisionali per i quali va garantita autonomia ed efficienza (sulla linea politica, sulle scelte operative del Movimento, sulla nomina degli organi direttivi e sulla validità delle consultazioni in rete ecc.)”.

Nel documento si legge anche che “Il Presidente è visto da molti come una figura chiave per la stabilità del movimento, ma secondo altri c’è un eccessivo accentramento di potere nelle sue mani. Pertanto, alcune proposte vedono: un ridimensionamento del suo ruolo, con una limitazione del potere decisionale in favore di una gestione più collegiale o delegata ad altri organi; un bilanciamento della figura del Presidente con quella di altri organi, come il Comitato di Garanzia e del Garante; la revisione dei meccanismi decisionali relativi alla selezione dei candidati”.

Gli organi di garanzia del Movimento 5 Stelle

Quanto agli altri “organi di garanzia, molti commenti chiedono una loro revisione, per limitarli nel numero o nelle modalità di nomina. Va specificato che, in virtù della loro specifica funzione, gli organi di garanzia dovrebbero essere totalmente indipendenti, senza vincoli di alcun tipo o conflitti di interessi”. Pertanto si chiede agli iscritti di avanzare proposte anche per “rafforzare l’indipendenza degli organi di garanzia: eliminare le sovrapposizioni tra le funzioni di garanzia, assicurare che non ci possano essere condizionamenti fra i membri che ne fanno parte, eliminare incarichi a tempo indeterminato e vietare incarichi professionali; semplificare le modalità di voto per modificare lo Statuto evitando l’eccessiva ripetizione delle votazioni, per evitare i rischi di paralisi dei processi decisionali; evitare le sovrapposizioni tra le competenze degli organi decisionali”.

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