Via libera al disegno di legge: prevista la reclusione fino a due anni e una multa da 600mila a un milione di euro. Avv. Gallo: "In nessun caso i bimbi verranno tolti alle famiglie"
Il Senato ha dato il via libera al disegno di legge che rende la gestazione per altri (maternità surrogata) un reato universale. Il provvedimento, approvato con 84 sì e 58 no, ha scatenato l’ira delle opposizioni e le critiche da parte della stampa estera come il ‘New York Times’. La norma prevede che “chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600mila a un milione di euro”. Ma a riguardo che cosa ne pesano gli esperti? LaPresse ne ha parlato con due avvocati, specializzati in queste tematiche.
Avv. Gallo: “In nessun caso bimbi verranno tolti a famiglie”
Quando la legge sulla maternità surrogata come reato universale sarà entrata in vigore, la coppia che è ricorsa alla gpa, “sarà iscritta nel registro degli indagati”. A parlare con LaPresse è l’avvocata Filomena Gallo, dell’Associazione Coscioni che dice: “La legge prevede la reclusione fino a due anni, multe salatissime, ma in nessun caso che il bambino sia tolto alla famiglia”. “Le procure possono avviare degli accertamenti per capire chi ha partorito e se siano stati commessi reati”, spiega. Nel caso in cui il tribunale decida di procedere, si va a processo, “senza che questo implichi che il bambino sia tolto alla sua famiglia”. “Certo, siccome si parla di minori ci saranno gli assistenti sociali”, riflette Gallo. “Ci sono già stati casi, in Italia, di indagini per la gpa – ha raccontato – ma sono stati tutti archiviati perché è stato accertato che nessun atto era stato commesso in Italia, non vi erano dichiarazioni mendaci, non erano stati commessi reati”.
Dall’entrata in vigore della legge, “sarà da verificare che vi sia certezza del reato”. Nel mondo sono 66 i Paesi nei quali la gestazione per altri è consentita e prevista dalla legge. “Questi Paesi risponderanno alle richieste dell’Italia di avere informazioni relative alla gpa? È una incognita, non è automatico che forniranno le informazioni richieste”. Con la legge Varchi “cambia la perseguibilità di un reato già previsto dall’articolo 12 della legge 40 del 2004″: la norma già punisce, con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600mila euro a 1 milione di euro ‘chiunque realizza, organizza o pubblicizza la gestazione per altri e il commercio di gameti o embrioni”. Ci sono dei punti saldi nella gestazione per altri: “Il consenso informato che è irrevocabile, il bimbo non può in alcun caso essere disconosciuto, il certificato di nascita per i nati all’estero deve essere trascritto così com’è all’Ufficio anagrafe del Comune di residenza. Come faranno in Italia a stabilire chi ha partorito?”.
Avv. Giarratano: “Chiarire da quando si realizza reato”
Mancano certezze su cosa accadrà quando la legge sulla maternità surrogata come reato universale. Ma cosa succede se una coppia è oggi già all’interno di un percorso di gpa? “Non ci sono sentenze che possano aiutarci a comprendere quale decisione potrebbero assumere i giudici – dice a LaPresse l’avvocato Michele Giarratano, legale di numerose famiglie arcobaleno alle quali è stato impugnato l’atto di nascita dalla Procura, a Padova – se sia la nascita prima dell’entrata in vigore della legge o se basti aver firmato il contratto”. “Certamente risulta difficile immaginare che si possa incriminare una coppia se è già stato impiantato l’embrione”, sottolinea. Al momento, insomma, l’unica certezza è che “essendo la legge penale non retroattiva, la norma non vale per le famiglie che hanno utilizzato la gpa prima dell’entrata in vigore”.
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