La reazione del governo alla sentenza del Tribunale di Roma che annulla i trattenimenti dei migranti nei centri in Albania è stata “non contro la magistratura, ma contro il merito di questa sentenza”. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio parla così all’indomani della decisione dei giudici che ha ordinato il rientro in Italia dei 12 migranti che erano stati trasferiti aldilà dell’Adriatico. Il Guardasigilli esclude una guerra del governo contro le toghe ma aggiunge: “Ma se la magistratura esonda dai propri poteri, come in questo caso attribuendosi delle prerogative che non può avere, come quella di definire uno Stato sicuro, allora deve intervenire la politica, perché la politica esprime la volontà popolare”. Elly Schlein parla di gravissimo scontro con la magistratura e il Pd chiede le dimissioni di Nordio.
“Da ex magistrato riterrei quasi sacrilego pensare che il governo a cui appartengo dichiari guerra alla magistratura, cosa che peraltro non è e non sarà mai. Questo però non significa che se la magistratura esonda dai propri poteri, come in questo caso attribuendosi delle prerogative che non può avere, come quella di definire uno Stato sicuro, allora deve intervenire la politica, perché la politica esprime la volontà popolare”, le parole di Nordio, a margine di un convegno Palermo, interpellato su un possibile scontro tra governo e magistratura dopo la sentenza del Tribunale di Roma che che ha annulla i trattenimenti dei migranti nei centri in Albania. “Noi rispondiamo al popolo: se il popolo non è d’accordo con quello che facciamo, noi andiamo a casa. Ma la magistratura, che giustamente è autonoma e indipendente, non risponde a nessuno e proprio per questo non può assumersi delle prerogative che sono squisitamente ed essenzialmente politiche“, aggiunge Nordio, ricordando: “Ho ricevuto varie volte i componenti dell’Anm, abbiamo ovviamente idee diverse su molte cose ma abbiamo sempre cercato di convergere su quelle che ci uniscono per una maggiore efficienza della giustizia”, ha aggiunto Nordio.
“Non è una polemica contro la magistratura, a cui ancora mi onoro di appartenere, ma contro un tipo di sentenza che non solo non condividiamo ma che riteniamo addirittura abnorme”, e quindi “interverremo con provvedimenti legislativi”, ha dichiarato ancora il ministro della Giustizia a Palermo. “Non può essere la magistratura a definire uno Stato più o meno sicuro“, ha aggiunto Nordio, spiegando che “c’è una sentenza della Cedu che non dice affatto quello che è alla base della sentenza di Roma: è lo Stato che deve decidere, è una decisione di alta politica”. Inoltre, “queste decisioni rischiano di creare incidenti diplomatici: definire non sicuro un Paese amico come il Marocco può creare problemi. E aggiungo che se noi ritenessimo che non sono sicuri Paesi in cui vigono regole che noi abbiamo ripudiato, come la pena di morte, allora anche gli Stati Uniti non sarebbero un Paese sicuro. Sono questioni di alta politica che non dovrebbero essere lasciate alla magistratura e non saranno lasciate alla magistratura”, conclude il Guardasigilli.
“Le dichiarazioni di Salvini e Nordio sulla magistratura? “È gravissimo questo scontro istituzionale alimentato dal governo per coprire la loro incapacità. Non è colpa dei giudici e non è colpa dell’opposizione se non sanno leggere le leggi e le sentenze. Nessuno è al di sopra delle leggi europee, internazionali e italiane. Tantomeno lo è chi governa”. Così la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, alla manifestazione di Cgil e Uil a Piazza del Popolo a Roma, parlando delle critiche da parte del governo alla decisione del tribunale di Roma che ha bocciato il trattenimento dei migranti nel Centro per il rimpatrio di Gjader in Albania. “È uno scontro gravissimo e noi continueremo a inchiodarli alle loro responsabilità e alle loro incapacità. Sono loro che hanno fatto questo pasticcio sulla pelle dei migranti e spendendo 800milioni che avrebbero dovuto spendere nella sanità. sono artefici dei propri disastri” ha aggiunto la leader dem.
“Per aggirare le sentenze della Corte di giustizia europea dovrebbero uscire dall’Unione europea. Non pensano che lo vogliano proporre anche se non sarebbe la prima volta”. Così la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, alla manifestazione di Cgil e Uil a Piazza del Popolo a Roma, parlando delle critiche da parte del governo alla decisione del tribunale di Roma che ha bocciato il trattenimento dei migranti nel Centro per il rimpatrio di Gjader in Albania.
“In un Paese democratico, la cui vita democratica e civile è regolata da una Costituzione – nella quale è limpidamente scolpito il principio della separazione dei poteri – un Ministro della Giustizia che sferra un attacco così pesante alla Magistratura e alla sua indipendenza non può rimanere al suo posto“. Lo dichiarano Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella Segreteria nazionale del Pd, Alfredo Bazoli, Federico Gianassi e Walter Verini, capigruppo Pd in commissione Giustizia di Senato e Camera e Commissione Antimafia. “Nordio è uno dei simboli più appariscenti del fallimento di questo Governo. Le sue politiche per la Giustizia e le sue enormi responsabilità sulla situazione delle carceri già ne consiglierebbero l’uscita. Ma l’attacco di questa mattina alla Magistratura supera il segno e, calpestando lui – Guardasigilli! – i principi costituzionali, conferma la sua inadeguatezza e l’ incompatibilità con quel ruolo”, aggiungono gli esponenti dem.