Il videomessaggio della premier al Festival delle Regioni: "Dobbiamo ragionare e agire da squadra"
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, torna a parlare di Autonomia nel videomessaggio inviato alla 3/a edizione del Festival delle Regioni e delle Province Autonome in corso a Bari. “Spetta anche agli amministratori regionali e locali fare la propria parte, e io sono convinta che l’autonomia differenziata possa essere un’occasione per dimostrare il proprio valore e le proprie capacità. Perché, anche qui, il punto che non si è colto è che questa riforma rappresenta anche e soprattutto una sfida per le Regioni e per le sue classi dirigenti, sulla spesa e sui servizi”, sottolinea l’inquilina di Palazzo Chigi.
“Ogni Regione – prosegue la premier – ha la possibilità di dimostrare che serietà, competenze e responsabilità sono una vera opportunità. In primis per i cittadini, che possono giudicare chi li governa sulla base della qualità del loro lavoro e dei servizi erogati”.
Meloni: “Abbiamo promesso un’Italia più coesa e giusta, intendiamo onorare l’impegno”
“Non ho fatto mai mancare la mia presenza a quest’evento, perché io sono convinta che la collaborazione tra i livelli nei quali si articola la nostra Repubblica sia uno dei pilastri su cui si fonda e si regge la nostra comunità nazionale – spiega la presidente del Consiglio -. Stavolta non sono riuscita a farlo in presenza, ma è molto importante per me raccogliere gli spunti che arriveranno da questa iniziativa. Dobbiamo essere consapevoli che, in fondo, si vince e si perde tutti insieme. E che dobbiamo ragionare e agire come una squadra”.
“Due anni fa – prosegue Meloni – abbiamo promesso agli italiani che avremmo costruito un’Italia più coesa, più forte e più giusta, su tutto il territorio nazionale. È un impegno che intendiamo onorare, insieme a voi. Alle Regioni, alle Province autonome, ai territori e a tutte le articolazioni della nostra Repubblica”.
Lavoro, Meloni: “Agire con più determinazione per dare ai giovani maggiori opportunità”
E poi un passaggio sul tema del lavoro. “Nella sua relazione introduttiva, il presidente Massimiliano Fedriga ha toccato diversi focus. Uno di questi – continua l’inquilina di Palazzo Chigi – è il tema dell’occupazione giovanile. I dati ci restituiscono oggi un quadro più positivo del passato: crescono i contratti stabili, diminuisce il precariato e il tasso di disoccupazione giovanile è sceso al 18,3%, il più basso di sempre. Questo però non vuol dire che possiamo cullarci sugli allori; significa invece che la strada individuata è giusta e che dobbiamo lavorare con ancor più determinazione per dare alle giovani generazioni maggiori opportunità e strumenti per competere ad armi pari con i loro coetanei, europei e non”.
Sud, Meloni: “Nel 2023 il Mezzogiorno locomotiva economica del Paese”
La presidente del Consiglio tocca anche il tema Sud. “Stiamo cercando di dare alle imprese e ai cittadini del Mezzogiorno la possibilità concreta di dimostrare il loro valore. Lo abbiamo fatto – rimarca Meloni – con la riforma delle politiche di coesione; alzando al 40% la spesa infrastrutturale obbligatoria per le regioni del Sud; mobilitando 3,3 miliardi di euro per il credito d’imposta nella Zes Unica; prorogando ‘Decontribuzione Sud’ e i robusti incentivi per creare buona e nuova occupazione, in particolare di giovani e donne. Ma penso anche agli oltre 41 miliardi di euro previsti nel nuovo Pnrr per accompagnare la Pubblica amministrazione nella transizione digitale e all’investimento che stiamo facendo per rendere dell’Italia, Sud in testa, l’hub di approvvigionamento energetico del Mediterraneo”.
“Sono orgogliosa del fatto che i cittadini e le imprese del Mezzogiorno abbiano colto questo cambio di paradigma, e stiano credendo insieme a noi in una nuova stagione di sviluppo e crescita. Nel 2023 il Pil del Sud è cresciuto di più della media nazionale, il Mezzogiorno ha dato una spinta decisiva alle esportazioni permettendo all’Italia di piazzarsi al quarto posto nella classifica mondiale, l’occupazione è aumentata più del resto d’Italia. Insomma, il Sud – conclude – è stato di fatto la locomotiva economica della Nazione, invece di essere quello che abbiamo visto negli anni passati, quando si ritrovava quasi sempre ad essere il fanalino di coda”.
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