Schlein: "Parole gravi per cancellare la separazione dei poteri". Il centrodestra intanto accelera sulla riforma delle carriere dei giudici

Non accenna ad abbassarsi la tensione tra governo e magistrati. Ad accendere nuove scintille contribuiscono le parole del presidente del Senato Ignazio La Russa, secondo il quale andrebbero riscritti con una riforma costituzionale i confini tra i poteri di politica e toghe. Immediata la replica delle opposizioni, con il Pd che, per bocca della segretaria Elly Schlein, respinge ogni proposta di collaborazione: “qui chi sta andando oltre le proprie prerogative è proprio questo governo che vorrebbe rimettere mano”, come confermano “altre gravi parole del presidente del Senato, alla Costituzione per cancellare il principio di separazione dei poteri”. La vicecapogruppo M5S a Montecitorio, Vittoria Baldino, parla di “un terremoto che scuote le fondamenta della nostra democrazia”, mentre Alleanza Verdi e Sinistra organizza davanti a Palazzo Chigi un flash mob contro il governo, che “attacca i giudici mentre l’Italia è sott’acqua”, e Angelo Bonelli taglia corto: “La Russa dovrebbe dimettersi“. Fratelli d’Italia fa quadrato attorno al presidente del Senato, con il capogruppo Lucio Malan che considera il messaggio “coerente con l’appello del capo dello Stato, perché ci devono essere dei confini chiari tra giustizia e politica”.

Salvini chiede il licenziamento di Patarnello

Intanto resta accesa la polemica sulla mail del giudice Marco Patarnello, con il vicepremier Matteo Salvini che ne chiede il licenziamento e Magistratura democratica, di cui Patarnello fa parte, che posta online per intero il messaggio di cui il Tempo aveva pubblicato solo alcuni estratti. “A chi parla di complotto ordito contro la maggioranza di governo sfugge il semplice fatto che un complotto non si prepara annunciandolo in una mailing-list di tutti i magistrati dell’Anm”, commenta l’Esecutivo di Md, secondo cui “la mail, che ha suscitato reazioni estreme, corrisponde semplicemente a un’esigenza di discussione pubblica che in una democrazia costituzionale è necessaria. Non ‘consentita’ da chi governa. Necessaria”. Le riflessioni di Patarnello che nella mail sottolinea tra l’altro “non dobbiamo fare opposizione politica ma dobbiamo difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini ad un giudice indipendente”, dividono anche il mondo della magistratura. Unicost ribadisce che “le polemiche sono strumentali“, poiché i giudici “sono soggetti solo a legge”, mentre Magistratura indipendente sostiene che autonomia e indipendenza devono passare necessariamente dal “rispetto delle istituzioni”.

Centrodestra accelera sulla separazione delle carriere

In questo clima, il centrodestra punta ad accelerare sulla separazione delle carriere, con l’obiettivo di far arrivare prima possibile in Aula il ddl Nordio. Come riportano a LaPresse fonti parlamentari di maggioranza qualificate, il termine per la presentazione degli emendamenti in commissione Affari costituzionali è fissato al 23 ottobre. Poi ne verrà stabilita l’ammissibilità e si cominceranno a discutere e votare, per arrivare, entro fine novembre o a inizio dicembre, a seconda di quanto stabilirà la conferenza dei capigruppo, a sottoporlo all’assemblea di Montecitorio.

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