Il manager: "Compresa l'importanza grazie alla presidenza italiana"

“Questa iniziativa della presidenza italiana è totalmente innovativa, perché forse è la prima volta che i Paesi del G7, con i Paesi partner, decidono di focalizzarsi su un settore, in questo caso quello del caffè, che ha una rilevanza sia economica che sociale importantissima”. Così Gerardo Patacconi, head of the operations dell’International Coffee Organization (ICO), parlando con i giornalisti presso il media center organizzato a Pescara in occasione del G7 sviluppo, in programma dal 22 al 24 ottobre. Un’apposita sessione è stata infatti dedicata, stamattina, alla catena del valore del caffè, con la partecipazione sia di rappresentanti delle grandi organizzazioni internazionali, tra cui la FAO, sia del privato. “C’è un riconoscimento dell’importanza di investire nel settore del caffè, dove 5-6 milioni di produttori di caffè non riesce a superare il livello di povertà” ha denunciato il manager, che quindi sottolinea: “Questa iniziativa porta a fare due cose: a coordinare tra tutti i paesi coinvolti tutte le attività che vengono svolte per la sostenibilità del settore del caffè, ma anche la creazione di un fondo pubblico-privato”. Il risultato, ottenuto anche grazie al coordinamento dell’ICO, è un’interazione tra i paesi del G7 e l’industria mondiale del caffè. “A livello italiano questa iniziativa parte dal Piano Mattei, concentrandosi sull’Africa, però con la convinzione di arrivare a investimenti a livello globale nel settore del caffe”, spiega quindi Patacconi. Il rappresentante della ICO, inoltre, ha anche colto l’occasione per denunciare l’impatto che il cambiamento climatico può avere su questa filiera, colpendo le materie prime: “Una tazzina di caffè può arrivare a costare anche 100 dollari se non si agisce sulle piantagioni”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata