I sindacati chiedono maggiori controlli
Il monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo l’esplosione di mercoledì nello stabilimento della Toyota a Borgo Panigale (Bologna) in cui hanno perso la vita due persone. Il capo dello Stato, nel capoluogo emiliano per partecipare alla Biennale dell’economia cooperativa, ha detto: “Desidero rivolgere un pensiero di solidarietà alla città che ci ospita, ai familiari della vittime dell’alluvione e del gravissimo incidente mortale sul lavoro di ieri, ennesima tragedia sul lavoro. Non vi sono più parole adeguate per esprimere l’allarme e l’angoscia per gli incidenti che colpiscono chi sta lavorando, per l’insufficienza della sicurezza per chi lavora”.
Landini: “Serve maggiore attenzione”
Anche i sindacati chiedono con forza maggiore attenzione al tema della sicurezza sul lavoro. Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha detto: “Bisogna capire cos’è la situazione che realmente ha determinato questa esplosione in cui hanno perso la vita due giovani lavoratori. Bisognerà fino in fondo capire bene che cos’è successo, ma credo che questo debba essere un monito che riguarda in senso generale il modo di fare impresa. Da parte del sindacato c’è bisogno di una maggiore attenzione e radicalità sui luoghi di lavoro in cui siamo”. Mentre Paolo Capone, leader dell’Ugl, ha dichiarato che “non si può assistere inermi alla continua strage di lavoratori. Esprimo il cordoglio dell’UGL alle famiglie dei due operai di 34 e 37 anni che hanno perso la vita a seguito dell’esplosione alla Toyota Material Handling di Borgo Panigale nel Bolognese. Nello stabilimento era stato indetto uno sciopero proprio per chiedere maggiore sicurezza sul lavoro. Nel nostro Paese ogni giorno si continua a morire. Dietro ai numeri delle statistiche ci sono le vite spezzate di lavoratori e il dramma di famiglie che non verranno i loro cari fare ritorno a casa. Non possiamo restare indifferenti di fronte a un fenomeno che non è degno di un Paese avanzato. È fondamentale investire sulla formazione per rafforzare la cultura della sicurezza, ma, soprattutto, occorrono maggiori controlli, attraverso l’intensificazione degli organici degli enti ispettivi e l’incrocio delle banche dati. Al contempo è necessario potenziamento della manutenzione degli stabilimenti per rafforzare la prevenzione ed evitare il ripetersi di simili tragedie”.
Chi sono le vittime dell’esplosione
Nell’incidente sul lavoro hanno perso la vita Lorenzo Cubello e Fabio Tosi, rispettivamente di 37 e 24 anni. Sono stati travolti dal cedimento di un capannone causato dall’esplosione.
Sindacati del territorio proclamano sciopero di otto ore
In seguito all’incidente, le sigle sindacali territoriali del settore metalmeccanico hanno proclamato uno sciopero di 8 ore per domani, 25 ottobre. Lo scopo della mobilitazione, di cui ha dato notizia la senatrice del Pd Susanna Camusso è, come spiega l’ex sindacalista, “denunciare che le stragi giornaliere alle quale siamo costretti e costrette ad assistere non possono essere normalizzate. La ‘fatalità’ quotidiana non esiste, e non possiamo parlare di ‘incidente’ sul lavoro se è noto, come in questo caso, che l’azienda fosse carente in termini di osservanza delle procedure di sicurezza, come era stato denunciato dai sindacati già diverse volte”.
Calderone: “Impegno per sicurezza, luoghi lavoro siano di vita”
“Le vittime di Bologna, Lecce e Orvieto mi addolorano profondamente per la perdita di vite umane nei luoghi di lavoro, che sono e dovrebbero essere solo luoghi di vita. Esprimo la mia commossa vicinanza alle famiglie”, ha detto la ministra per il Lavoro e le politiche Sociali Marina Calderone. “Ribadisco che il miglioramento della cultura e delle condizioni di sicurezza, non solo sul lavoro, resta una priorità assoluta e in questo senso siamo costantemente impegnati”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata