Il presidente dello Stato celebra 'I giorni della Ricerca': "La collaborazione tra studiosi segno di pace"

“Per consentire che l’efficacia dei risultati della ricerca non incontri ostacoli è necessario rimuovere e superare condizioni di divario territoriale“. E’ il monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lanciato in occasione della cerimonia di celebrazione de ‘I giorni della Ricerca’, iniziativa promossa dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), al Quirinale. “E’ nostra responsabilità – ha proseguito – far sì che questi divari non si propongano nella lotta ai tumori. L’universalità delle cure e la parità dei diritti sono principi irrinunciabili della Repubblica, come ci prescrive la Costituzione”.

Ricerca, Mattarella: “Collaborazione è segno di pace”

Nel corso dell’evento, il Capo dello Stato ha poi rimarcato: “La ricerca ha saputo giovarsi delle strade nuove ipotizzate e aperte negli anni, a beneficio anche di altre branche della medicina. Così è avvenuto per i vaccini contro il covid, definiti in tempi record. La collaborazione tra studiosi, il lavoro di laboratorio senza frontiere, ha reso in quel caso, e rende costantemente, all’umanità un servizio di immenso valore“.

“Come ha ricordato il dottor Menga, citando Pasteur, la conoscenza non ha patria perché appartiene all’umanità, è la torcia che illumina il mondo. La collaborazione tra ricercatori costituisce, inoltre, un segno di pace e di convivenza. Prezioso in questo periodo della vita internazionale. Impedirla, renderla difficile, sarebbe disumano”, ha aggiunto Mattarella.

Ricerca, Mattarella: “Gli investimenti tornano moltiplicati”

“Occorre far crescere – nelle istituzioni e nella società – la consapevolezza che le risorse investite in ricerca tornano moltiplicate“, ha sottolineato ancora l’inquilino del Quirinale. “L’Airc porta sostegno e risorse alla ricerca, alimentate da donazioni volontarie. Si tratta di una condizione davvero importante che, non a caso, registra una acuta sensibilità e ampia partecipazione da parte della popolazione. Ha ragione il presidente Sironi: la generosità degli italiani va incoraggiata, non limitata”.

“La rete che unisce medici, scienziati, volontari di ogni età e ceto sociale, malati e donatori, rappresenta un fattore di grande vitalità. Si inserisce nel tessuto solidaristico che tiene insieme il nostro Paese. Grazie a quanti, anche personalità della cultura, dello spettacolo, dello sport, testimoniano questi valori e sono parte di questa impresa così altamente meritoria – ha aggiunto il Capo dello Stato -. A tutti auguro di continuare il cammino. E di fare buona strada. La Repubblica vi è grata per il vostro impegno, per il vostro messaggio concreto. Per la testimonianza che recate”.

Salute, Mattarella: “Tumori  non più ‘male incurabile’ ma malattia che si può combattere”

Il cancro. Un’insidia diffusa e temuta, avvertita come condanna inesorabile sino a non molti anni fa. Talmente temuta da non essere evocata, per tanto tempo, nel linguaggio corrente, con il suo nome ma, piuttosto citata come male incurabile, un male anonimo ma definitivo. E’ stato un risultato importante avergli restituito la sua dimensione di malattia che può essere combattuta, grazie alla medicina, e dunque alla ricerca che la sospinge”, ha detto ancora Mattarella.

“Oggi un gran numero di persone, oltre 3 milioni e mezzo, vive dopo una diagnosi di tumore: molte di loro possono considerarsi guarite, tante combattono contro la malattia con buone prospettive di successo. Le condizioni di numerosi malati – ha osservato – sono migliorate, consentendo relazioni positive e partecipazione alla vita familiare e della società. Un grande beneficio per tutti, anche per coloro che presumono di essere indifferenti”.

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