Le radici di destra con la testimonianza del fondatore dell’organizzazione neonazista Meridiano Zero Rainaldo Graziani, il bilancio della gestione al museo del Maxxi fino al ruolo avuto nell’organizzazione della mostra sul Futurismo che si aprirà a dicembre a Roma alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. L’inchiesta di ‘Report’, andata in onda su Rai3, ha analizzato a fondo presente e passato dell’attuale ministro della Cultura Alessandro Giuli, sull’onda delle dimissioni del capo di gabinetto Francesco Spano, braccio destro di Giuli già al Maxxi, che ha causato fibrillazioni all’interno della maggioranza.
Il passo indietro di Spano infatti è arrivato subito dopo l’uscita delle prime anticipazioni dell’inchiesta di ‘Report’, anche se Ranucci nel corso della trasmissione ha ricordato che Spano “è stato apostrofato con frasi omofobe in una chat di un gruppo facente riferimento a Fratelli d’Italia Roma”.
Per cercare di chiudere il caso e rinforzare la posizione di Giuli la premier Giorgia Meloni, stando a fonti di Palazzo Chigi, ha visto oggi il titolare del dicastero della Cultura a pranzo. Un incontro “colloquiale” che è servito anche per fare il punto sulle future attività e sui progetti del MiC.
Nel corso dell’inchiesta di Giorgio Mottola Report ha ricostruito i trascorsi di Giuli, con Graziani che lo ha definito “una delle figura brillanti, altrimenti chi mai vorrebbe dare un ministero se non a una figura brillante?”. Gran parte del servizio però si è concentrato sulla gestione di Giuli al Maxxi: “nel 2023 gli incassi dei biglietti sono diminuiti del 30% rispetto all’anno precedente, con una riduzione del numero di mostre organizzate dalle 31 del 2022 alle sei del 2024″, ricostruisce la trasmissione di Rai3. “I conti si fanno alla fine – ha risposto Giuli in merito – Il Maxxi ha appena fatto il record di visitatori della sua storia, basta questo a sgombrare il campo da qualsiasi altro equivoco”. E sulla decisione del museo di rinunciare al progetto Cure, finanziato per oltre 2,5 milioni di euro dal Ministero delle imprese, che prevedeva la collaborazione con il centro di ricerca della Sony e con l’università La Sapienza, l’attuale ministro della Cultura spiega di non “dover smentire nessuno, portatemi le carte”.
Le ore che hanno preceduto la messa in onda della puntata di Report sono state turbolente, con Palazzo Chigi che ha smentito di esser stato informato in anticipo sui contenuti della trasmissione. “Report non lo vediamo in onda – precisano fonti della presidente del Consiglio dei ministri – Figuriamoci in anteprima, e di domenica, a Palazzo Chigi”.