“Perché vengo attaccato? Evidentemente c’è qualcuno che si sente toccato, anche perché le indagini hanno portato in alcuni casi anche a condanne definitive per soggetti che hanno avuto ruoli esponenziali in determinati partiti politici. Non riesco a spiegarmi se non attraverso una finalità di vendetta il fatto di attaccarmi in questo modo”. Così il deputato del M5S Cafiero de Raho a margine della conferenza stampa in Senato ‘Quale antimafia?’. “D’altro canto – aggiunge – la Commissione antimafia dovrebbe avere un ruolo di coesione per la finalità che si propone e dovrebbe essere comune a tutti: se questo non c’è un motivo ci sarà”. “Il mio stato d’animo è di grande serenità. Una volta mi intimidiva la mafia e io ho continuato con impegno. Anzi, più c’è condizionamento e intimidazione tanto più c’è impegno. Questo è quanto ho imparato in 44 anni di magistratura in cui ho trattato tutte le mafie. Tutte. Minacce ne ho avute tantissime. Sono abituato ad essere attaccato ma non ho mai fatto un passo indietro”. Infine, in merito ad eventuali rapporti con Pasquale Striano, il tenente della Guardia di Finanza che secondo le accuse realizzava dossier, “non terrò solo una conferenza ma di più. Scriverò tutto“, conclude.

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