Il segretario della Cgil: "Cambiare e migliorare il nostro paese anche attraverso l’uso dei referendum"

“Io credo che sia arrivato il momento di una vera e propria rivolta sociale perché avanti così non si può più andare. Per noi lo sciopero non è che l’inizio di una mobilitazione e di una battaglia perché il nostro obiettivo non è semplicemente migliorare o cambiare la legge di bilancio, il nostro obiettivo è cambiare e migliorare il nostro paese anche attraverso l’uso dei referendum”. Così il segretario della Cgil Maurizio Landini, a margine dell’Assemblea Nazionale del sindacato in corso a Milano.

“Qui c’è un elemento di libertà -continua Landini- perché le singole persone possono attraverso il loro voto decidere di cambiare il loro futuro e il loro destino e questa è una battaglia democratica che si fonda sulla partecipazione democratica e chiede a tutte le persone che hanno bisogno di lavorare per vivere di mettersi assieme per diventare maggioranza . Anche perché l’unica cosa che è aumentata l’anno scorso sono le tasse pagate dai lavoratori dipendenti e pensionati. Accanto allo sciopero generale indetto con la Uil abbiamo messo in campo anche una strategia raccogliendo le firme per arrivare a dei referendum perché pensiamo che per difendere la libertà di esistere di chi per vivere ha bisogno di lavorare le persone debbono avere dei diritti”.

FdI: “In parole Landini ci sono estremi reato”

“Ci chiediamo con quale coraggio il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, inciti alla rivolta sociale. Dopo l’aumento del suo stipendio di quasi trecento euro al mese alla faccia dei suoi appelli al salario minimo, ormai è rimasto da solo a credere ai suoi esilaranti proclami di insurrezione. E non sono bastati neanche gli episodi di distribuzione di incarichi d’oro ai suoi amici fidati come le partecipazioni al Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, che arrivano a 6mila euro o la cassaintegrazione inflitta ai lavoratori di una società di Perugia controllata al 100% dalla Cgil di cui è segretario. Forse Landini si diverte a prendersela col governo Meloni, perché avendo un cospicuo stipendio, non rientrerà tra i beneficiari del taglio del cuneo fiscale che il Centrodestra guidato da Fratelli d’Italia ha reso strutturale, mentre quando governava qualcun altro, il ceto medio era alla povertà. Stia molto attento Landini, a incitare alla rivolta sociale, perché integra gli estremi di un reato, oltre a perdere totalmente la faccia. Capiamo che oggi Landini debba tentare di fare il rivoluzionario in Italia per cercare di scimmiottare i milioni di Americani che col voto la rivoluzione l’hanno fatta davvero”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti. 

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