Pd, Azione e M5S stoppano la proposta di Borghi: "Spreco di tempo"
Si allarga lo scontro sulla giustizia. Una indagine sulla “preminenza” delle fonti di diritto, se cioè a pesare di più nelle decisioni della magistratura debba essere la legge italiana o quella comunitaria, è stata chiesta dalla Lega in Senato. In particolare, è stata avanzata formalmente la proposta che la commissione Politiche dell’Unione europea se ne occupi, con un approfondimento sulla “gerarchia effettiva” delle fonti in considerazione del fatto che il primato del diritto comunitario è “principio meramente giurisprudenziale” e “non espresso nei trattati”.
Una richiesta complementare all’emendamento presentato sempre dalla Lega, ma alla Camera, al ddl costituzionale sulla separazione delle carriere, che vuole “che le norme italiane prevalgono rispetto a quelle europee”. La questione è stata affrontata in ufficio di presidenza dalla commissione del Senato in un confronto teso, secondo quanto riferito da fonti parlamentari. Per l’opposizione si tratta di uno “spreco di tempo”: contrari i senatori di Pd, Azione e M5s.
La maggioranza favorevole alla proposta della Lega
Secondo la Lega, la questione va invece affrontata e si potrebbe pensare a una revisione dei trattati o una modifica costituzionale. Alla fine la decisione, in considerazione del fatto che la maggioranza ha appoggiato la richiesta della Lega, è stata quella di procedere, ma non con una indagine conoscitiva – che comporta un ciclo di audizioni che può durare molti mesi, al termine del quale viene approvato un documento conclusivo – ma come “affare assegnato”: anche in questo caso la commissione svolgerà un approfondimento tramite audizioni.
“Dopo fruttuosa dialettica – scrive il senatore della Lega Claudio Borghi su X – la Commissione Affari Ue del Senato ha deliberato di accettare la mia richiesta e quindi ci sarà un affare assegnato sulla gerarchia delle fonti, sulla supposta primazia del diritto Ue e sui possibili rimedi costituzionali e normativi”. La vede diversamente il senatore dem Filippo Sensi: “In ufficio di presidenza della Affari europei Senato, la richiesta della Lega di indagine conoscitiva sulla gerarchia delle fonti (traduco: una vendetta contro la magistratura) è stata derubricata a semplice affare assegnato – scrive sempre su X -. Noi contrari a tale perdita di tempo, soldi, dignità”.
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