Fine vita, Cappato: “Fontana decida, la Lombardia non si nasconda dietro a un dito”

C’è il rischio che, tra pochi giorni, Regione Lombardia commetta un atto di grave, profonda irresponsabilità rifiutandosi di dare risposta alle persone che soffrono e che chiedono di essere aiutate a morire, ma anche ai medici di Regione Lombardia, che hanno diritto di lavorare sapendo quali sono le regole quando una persona fa questo tipo di richiesta”. Lo ha dichiarato l’attivista e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni Marco Cappato a margine di un’iniziativa a Palazzo Lombardia insieme ai partiti di opposizione.

La prossima settimana, il Centrodestra presenterà in Consiglio regionale una pregiudiziale di “illegittimità costituzionale” sul progetto di legge sul suicidio medicalmente assistito. “Si stanno preparando a nascondersi dietro a un dito, un po’ alla don Abbondio, nascondersi dietro una inesistente incompetenza del Consiglio regionale su questo”, ha aggiunto l’ex esponente dei Radicali Italiani. “Esistono già delle regole di fatto che i medici lombardi stanno seguendo. Noi chiediamo che ci siano delle regole vere, che diano garanzia ai malati e ai medici.

L’appello, quindi, è al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che aveva dichiarato di voler esaminare nel merito questa proposta, sulla base della coscienza di ciascun consigliere e di ciascuna consigliera, come è giusto che sia su un tema come questo. Ora rischia di prevalere una logica ottusa e di partito, col rischio di rifiutarsi persino di entrare nel merito di questa proposta. Presidente Fontana, si abbia il coraggio di decidere ciascuno con la propria testa. Qui ci sono in gioco, non i giochini della politica e dei partiti, c’è in gioco la sofferenza dei malati con la quale bisogna avere un atteggiamento più serio che non quello di dichiararsi incompetenti e irresponsabili, perché poi diventa un’irresponsabilità grave che cade sulla loro pelle “, ha concluso Cappato.