Il ddl approvato in via definitiva dal Senato il 16 ottobre scorso. Ecco la situazione all'estero
Il disegno di legge che fa della maternità surrogata un ‘reato universale’, punibile anche per chi ne fa ricorso all’estero, è stato approvato in via definitiva dal Senato il 16 ottobre scorso. Il provvedimento, firmato il 4 novembre dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dovrebbe essere pubblicato lunedì prossimo in Gazzetta Ufficiale. Il primo via libera era arrivato, invece, il 26 luglio 2023 con l’ok della Camera.
Che cosa prevede
Secondo la legge 40, in vigore in Italia dal 19 febbraio 2004, “chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro“. Il testo licenziato dal Parlamento, a prima firma Carolina Varchi, deputata di Fratelli d’Italia, modifica proprio questo comma (numero 6) dell’articolo 12 della stessa legge 40 e prevede che “se i fatti, con riferimento alla surrogazione di maternità sono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana”.
La situazione all’estero
Secondo i dati raccolti dall’Associazione Luca Coscioni, gli Stati in cui si può accedere alla gravidanza per altri “nella sua sola forma solidale”, ai sensi di una specifica legge nazionale, sono 7 in Europa (Cipro, Grecia, Macedonia del Nord, Portogallo, Regno Unito, Irlanda e Ucraina), 2 in Africa (Benin e Repubblica Sudafricana) e, ancora, 4 in Asia (India, Kirghizistan, Thailandia e Vietnam). In America, invece, l’elenco comprende Cuba, Uruguay, 4 Stati degli Usa (Louisiana, Michigan, Nebraska e Virginia) e 8 Province canadesi (Alberta, Columbia britannica, Isole del Principe Edoardo, Manitoba, Nuova Scozia, Ontario, Saskatchewan, Terranova e Labrador). In Oceania, infine, sono convolti la Nuova Zelanda e 8 Stati australiani (Australia Meridionale, Australia Occidentale, Canberra, Nuovo Galles del Sud, Queensland, Tasmania, Territori del Nord e Victoria).
Gli Stati in cui si può accedere alla gravidanza per altri “nella sua sola forma solidale”, anche in assenza di una specifica legge nazionale, sempre secondo l’Associazione Luca Coscioni, sono i seguenti: Paesi Bassi in Europa; Brasile, Colombia, Nunavut, Nuovo Brunswick, Quebec in America e Sri Lanka in Asia.
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