Il governatore azzurro della Calabria Occhiuto: "Faccia un bagno di umiltà". Borghi (Iv): "Ministro tolga il disturbo"
“Io ho arato un campo incolto e se la Corte mi da’ suggerimenti sono contento. E’ stata l’opposizione a chiedere l’esame costituzionale dell’autonomia, quindi se ora applicano i suggerimenti costituzionali, nessuno deve più rompermi gli zebedei“. Così Roberto Calderoni, ministro per gli Affari regionali che ha firmato la legge sull’autonomia differenziata (in alcuni punti giudicata non conforme dalla Corte Costituzionale), in una intervista a ‘la Repubblica’.
“Ne ho viste di peggio, qui si tratta di 7 punti. Ricordo quando il Porcellum fu dichiarato del tutto incostituzionale: lo prevedevo, perché scrissi quella legge elettorale sotto la spada di Damocle delle imposizioni politiche”, ha aggiunto. E assicura che l’autonomia andrà avanti perché “non ci fermiamo”. “Ho rispetto dei giudici e ne osserverò le prescrizioni. Non entro nelle polemiche con le toghe. La sinistra si attenga a sua volta a votare le modifiche obbligate in senso costituzionale”, aggiunge. “Nonostante qualcuno pensi che abbia preso negativamente il pronuncimento della Corte, non è così. Ho il massimo rispetto dei giudici costituzionali. Certo, sarei stato più contento se mi avessero detto ‘tutto a posto’, ma ho l’umiltà e l’orgoglio di chi, avendo percorso una terra sconosciuta e nuova possa anche aver commesso qualche errore”.
Occhiuto: “Calderoli faccia bagno di umiltà, autonomia non sia divisiva”
“Calderoli è molto vigoroso nelle sue espressioni. Credo però che ora, dopo la sentenza della Corte Costituzionale, della quale lui come altri della Lega si dichiarano giustamente soddisfatti perché la legge non è stata giudicata incostituzionale, forse un bagno di umiltà rispetto alle parti che dovevano essere approfondite e invece sono state trascurate dovrebbe pur farlo. I toni, a volte, sono importanti per ottenere il consenso più largo in Parlamento”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria e vicesegretario nazionale di Forza Italia, intervenendo a ‘Start’ su SkyTg24.
“Calderoli dice che andrà avanti con le intese sulle materie non Lep? Consiglierei al ministro un po’ di prudenza, perché è importante attuare il titolo V della Costituzione, ma è importante, soprattutto, farlo in maniera tale che l’autonomia non sembri divisiva per il Paese. Forse le accelerazioni degli ultimi mesi sulle materie non Lep – ha aggiunto – hanno generato tra i cittadini, soprattutto tra quelli del Mezzogiorno, la convinzione che si volesse andare avanti senza curarsi troppo dei diritti e dei doveri che lo Stato deve assicurare al Sud. Quindi suggerirei un po’ di prudenza per evitare che questa legge venga rappresentata in maniera più divisiva di quando invece non sia”.
Autonomia, Borghi (Iv): “Calderoli tolga il disturbo”
Duro il commento di Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia viva: “Nel pieno rispetto dello ‘Zeitgeist’ dei tempi, il ministro Calderoli nel giro di due giorni dà voce al suo concetto di democrazia prima intimando all’opposizione di tacere per sempre e poi di non rompere. Altissimo concetto istituzionale e alacre spirito di dialogo da parte di chi, partito con l’ambizione di rendere indipendente la Padania (possibilmente con rito celtico) è finito per fare pasticci nel tentativo di spaccare l’Italia, e dovrebbe solo prendersela con se stesso per l’insipienza mostrata. E magari levare il disturbo. Anche se non avverrà. Arrivederci al suo prossimo, e ormai consueto, pasticcio, ministro”.
Autonomia, Bonetti (Az): “Il linguaggio Calderoli non appertiene a istituzioni”
“La nostra democrazia impone il confronto tra maggioranza e opposizione, quel dialogo che il ministro Calderoli ha sempre rifiutato proprio nella costruzione della riforma dell’autonomia differenziata. Non rispondiamo al linguaggio che ha utilizzato perché non ci appartiene e non dovrebbe appartenere a nessun esponente di destra o di sinistra al servizio delle istituzioni”, ha commentato Elena Bonetti, vicepresidente di Azione, intervenuta a Specchio dei Tempi su Rainews24.
“I punti sull’autonomia differenziata che la Corte ha evidenziato come non coerenti con i principi costituzionali, sono esattamente i punti che noi abbiamo segnalato. Riformare il regionalismo è priorità, perché ci sono delle sacche di inefficienza, come la sanità frammentata che non fa un buon lavoro per i cittadini: il miglioramento è necessario, ma quando abbiamo chiesto di sederci attorno ad un tavolo, c’è stato un totale rifiuto. Se poi le riforme si scrivono male, arrivano i giudizi negativi”, ha concluso Bonetti.
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