Il presidente della Repubblica all'assemblea di Confesercenti: "Conflittualità politica e istituzionale non fa bene all'economia"

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto all’assemblea nazionale di Confesercenti a Roma. Nel suo discorso il capo dello Stato ha sottolineato l’importanza per il tessuto commerciale nazionale delle aziende guidate da cittadini immigrati, sottolineando come l’integrazione sia un fattore importante anche per la sicurezza del Paese contro le illegalità. “Il rilancio dell’economia passa dalla consapevolezza del ruolo di ciascun singolo attore del tessuto produttivo. In questo ambito, sta crescendo anche la presenza di aziende guidate da cittadini immigrati. Dal commercio giunge pertanto anche un impulso all’integrazione, potente fattore di sicurezza. Interesse del commercio – interesse vitale – è contrastare sempre l’illegalità: dalle contraffazioni e dalle forme di commercio abusive fino alle infiltrazioni criminali”, ha detto Mattarella. Le sue parole arrivano un giorno dopo le polemiche sul ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che in un videomessaggio per la Fondazione Giulia Cecchettin aveva legato il fenomeno delle violenze sulle donne all’immigrazione

“Democrazia è sostanza, poteri non accentrati”

La prima carica dello Stato ha anche invitato al dialogo tra le varie componenti dello Stato, sia tra poteri che con i cittadini. “Il nostro ordinamento è qualcosa di più di un insieme di norme e di forme. La democrazia è sostanza. Si invera in uno sviluppo sociale dove libertà, uguaglianza, equità rappresentano l’obiettivo e lo spirito di iniziativa è incoraggiato da istituzioni non invasive e da poteri non accentrati. Con questo prezioso bagaglio andiamo incontro ai tempi nuovi”, ha affermato. 

“Conflittualità politica e istituzionale non fa bene all’economia”

“Lei segnala, presidente, sulla base della riduzione, in termini reali, dei consumi delle famiglie nel primo semestre del corrente anno, la preoccupazione del diffondersi di un clima di sfiducia, quasi che i fondamentali positivi dell’economia non riescano a bilanciare gli effetti del clima di conflittualità politica e istituzionale“, ha aggiunto il capo dello Stato. 

“Interlocuzione non è inciampo ma democrazia senza sudditi”

La interlocuzione non è un inciampo, un fastidio, un rito: è l’esplicarsi della democrazia di un Paese, della vita di una comunità non di sudditi ma di cittadini consapevoli“, ha proseguito Mattarella. 

“Non lacerare il tessuto di piccoli esercizi e negozi storici”

Infine, il presidente della Repubblica ha chiesto di proteggere l’essenza del tessuto imprenditoriale italiano fatto di piccole e medie imprese. “Non va lacerato il tessuto dei piccoli esercizi, dei negozi storici delle città e dei paesi. La pluralità è un bene prezioso. C’è una biodiversità che ha grande valore anche sul piano economico e sociale. Indebolirla sarebbe autolesionistico”, ha affermato. “La vivibilità, la sicurezza, la socialità dei quartieri, dei centri più piccoli, dei borghi, dipende da questa rete di presenze. I rischi più consistenti di chiusura dei negozi gravano in modo particolare proprio sulle aree interne e rurali, sui territori montani, sui paesi divenuti ora, con la rarefazione dei servizi, più lontani dalle reti infrastrutturali, dalle scuole e dagli ospedali”, ha aggiunto. “Va interrotto il circolo vizioso che si realizza con declino demografico e desertificazione commerciale e dei servizi. Il divario che penalizza le aree interne – e che assume non di rado il carattere di un vero e proprio spopolamento – è un freno allo sviluppo di tutto il Paese, e non soltanto di aree limitate. La leva del commercio, la leva del turismo, son preziose“, ha concluso. 

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