Il presidente della Repubblica a Torino: "I Costituenti vollero porre l’autonomia dei Comuni come perno di un pluralismo sociale e istituzionale"
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto all’assemblea nazionale dell’Anci in corso a Torino. “Guardando in questa sala vedo una magnifica rappresentazione dell’Italia. L’Anci vive una nuova tappa della sua storia. Con le sfide di oggi, con problemi sui quali ci si adopera da tempo, con il testimone che rappresenta il percorso compiuto negli anni dalla variegata schiera degli amministratori dei Comuni italiani. A tutti gli amministratori locali, dal Comune più piccolo alle aree metropolitane va la vicinanza e l’apprezzamento della Repubblica per il loro impegno”. “La concordia è necessaria di fronte alle emergenze – ha detto ancora -, purtroppo divenute frequenti. Quando viene aggredito il principio di legalità. Davanti a minacce al funzionamento e alla dignità delle istituzioni”. Una lunga standing ovation e applausi da parte di tutta la sala dell’Assemblea Anci hanno accolto il saluto del presidente della Repubblica.
“La democrazia dei Comuni, la più vicina ai cittadini, è la radice basilare della democrazia del nostro Paese. Costituisce la prima linea delle istituzioni della Repubblica”, ha detto Mattarella. “Averne cura, farla crescere nella partecipazione, dare prova di un esercizio dei poteri efficace, rispettoso della libertà del confronto, è condizione di salute per l’Italia”, aggiunge il Capo dello Stato.
“E’ un privilegio, ancor prima di essere una responsabilità, rappresentare e servire la propria comunità. Il ruolo dei Comuni è cruciale, così come la loro funzione di rappresentare le attese delle rispettive comunità, partecipando alle scelte che coinvolgono le sorti delle rispettive popolazioni. L’art. 114 della Costituzione ci ricorda che ‘La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato’, con pari dignità. I Comuni sono l’espressione più emblematica delle diversità italiane, simbolo della libertà e dell’unità del nostro Paese”. “La concordia” tra le istituzioni “è necessaria di fronte alle emergenze, purtroppo divenute frequenti. Quando viene aggredito il principio di legalità. Davanti a minacce al funzionamento e alla dignità delle istituzioni”.
Mattarella: “Ringrazio i sindaci per ciò che fanno, ad esempio nelle alluvioni”
“Cari sindaci, Le Amministrazioni comunali svolgono funzioni vitali per la Repubblica. Il vostro impegno quotidiano, compresi i personali sacrifici di ciascuno, consentono alle comunità di percorrere le loro strade e di lavorare per il domani. La vostra è una attività di prossimità che vi rincorre ben oltre la soglia dei vostri uffici. Una prossimità, che è apertura al confronto e alla partecipazione popolare, che è trasparenza” ha detto il Capo dello Stato. “Vi ringrazio per quel che fate. Nelle recenti alluvioni – ad esempio – a fianco delle famiglie più colpite. Nell’attività quotidiana per fronteggiare i bisogni delle vostre comunità. Nella riflessione per progettarne il futuro. I presupposti democratici della Repubblica trovano alimento da questo impegno che sorge dal basso, dai quartieri delle città, dai borghi più remoti. Buon lavoro ai Sindaci e ai Comuni d’Italia”, conclude il Capo dello Stato.
Autonomia dei Comuni
“I Costituenti vollero porre l’autonomia dei Comuni come perno di un pluralismo sociale e istituzionale. Libertà e pluralismo come vettori di uno sviluppo della nuova Italia. Un’Italia in cui la partecipazione alle elezioni – dopo l‘epoca dei podestà nominati dal regime – rendeva i cittadini protagonisti effettivi. Anche per questa ragione occorre adoperarsi, culturalmente e politicamente, perché la partecipazione al voto torni a salire”.
“La costruzione di un sistema di autonomie colloca i Comuni ‘al fianco dello Stato come elementi costitutivi della Repubblica’ proprio in virtù della ‘comune derivazione dal principio democratico e dalla sovranità popolare’, ebbe a sottolineare la Corte costituzionale in una sentenza del 2002, appena successiva all’approvazione del nuovo Titolo V della nostra Carta fondamentale. L’autonomia dei Comuni non è separatezza. E’, piuttosto, una funzione dell’unità del Paese”.
Il ruolo dell’Anci secondo Mattarella
“L’Anci è sempre stata ed è espressione di consapevolezza in questo senso, ponendo i temi della uguaglianza e della solidarietà alla base della sua azione. L’unità riguarda, infatti i rapporti tra le istanze dei territori di ciascun Comune. Gli squilibri producono successi effimeri e successive disillusioni. Egoismo e isolamento sono categorie che non appartengono all’agire delle municipalità italiane” ha detto Mattarella.
“I Comuni non operano nella ionosfera. Sanno quanto il contesto, anche internazionale, sia decisivo, quanto i conflitti in atto incidano sulla vita dei cittadini. Quanto la prospettiva europea li riguardi. Quanto le città siano motrici di processi di comprensione, dialogo, cooperazione, pace. Lo abbiamo sperimentato con i gemellaggi dopo la Seconda guerra mondiale tra paesi e città di nazioni poco prima avversarie”.
Mattarella: “Unità del Paese nelle aree montane, nelle isole minori, nei borghi”
“L’unità del Paese trova oggi nelle aree interne e montane, delle isole minori, dei borghi resi periferie, un aspetto di fragilità, per la rarefazione dei servizi, lo smantellamento di infrastrutture realizzate con sacrificio in passato, come le linee ferroviarie definite ‘minori’, con danno ulteriore, un tema, questo, non eludibile da chi ne ha la responsabilità”, ha detto Mattarella. “La collaborazione tra istituzioni è un dovere repubblicano“.
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