Alla costituente la protesta di una ventina di contestatori. Il leader Conte annuncia: “Quorum raggiunto”

Lunghe code all’ingresso, dibattiti, qualche contestazione e l’annuncio del quorum raggiunto sulla votazione dei quesiti online. Alla due giorni di Nova, che conclude a Palazzo dei Congressi, il processo costituente del Movimento 5 stelle, non manca qualche colpo di scena, a cominciare dalla protesta di una ventina di contestatori contro Giuseppe Conte. L’ex premier arriva sorridente alla convention dell’Eur: lo stato d’animo “non potrebbe essere migliore”, dice. E in effetti non sembra scalfirlo più di tanto neanche la protesta che parte non appena sale sul palco: il gruppo dei ‘figli delle stelle’, con in dosso t-shirt con i volti di Beppe Grillo e Gian Roberto Casaleggio stampati sopra, comincia a gridare “dimissioni, dimissioni” e ancora “voi non siete il Movimento”, “siete come il Pd”. L’ex premier non si scompone e risponde serafico a chi protesta: “Abbiamo aperto il processo costituente a tutti, anche a chi, fin dall’inizio, ha tentato di contestarlo, ma noi siamo aperti anche al dissenso”.

La kermesse entra nel vivo con dibattiti molto seguiti durante i quali non mancano interventi, a volte molto accesi, dalla platea. “È la base a partecipare e decidere”, è quanto ribadisce il presidente che sottolinea: “Stiamo attraversando il punto più basso della politica, il massimo dell’inquinamento” e “noi vogliamo dare l’esempio: il M5S non può rimanere indifferente all’astensionismo”. A passeggio tra stand e tavoli di dibattito ci sono tanti amministratori e parlamentari del Movimento. Non manca neanche chi, come l’ex ministra Mariolina Castellone e la deputata, ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, qualche dubbio sulle scelte del presidente l’ha sollevato, a cominciare dalle alleanze e lo scontro con Beppe Grillo. Ma le polemiche interne, almeno nelle alte sfere pentastellate, oggi sono silenti e del garante non c’è traccia, se si escludono le stampe sulle t-shirt del gruppetto di contestatori. Nel voto, in corso online, e che si chiuderà alle 15 di domenica, si decide, tra l’altro della cancellazione del ruolo del garante e nessuno esclude un intervento di Grillo, prima della fine. “Io spero che Beppe arrivi – dice Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera -.

Per come la vedo, dovrebbe essere fiero di quello che abbiamo creato. È un processo di partecipazione molto avvincente e credo che sia assolutamente in linea con il Movimento 5 stelle”. Tra i temi di cui si parla, e su cui si vota, c’è anche quello delle alleanze, dunque dei rapporti con il Pd. Per l’ex presidente della Camera, Roberto Fico, “l’obiettivo è il governo, per scalzare Meloni, e se insieme ad altri possiamo raggiungere questo obiettivo lo vogliamo fare”. Secondo la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, “è arrivato il momento di cambiare pelle, di non arroccarsi, di aprirsi e di far capire che siamo capaci di parlare fuori e di convincere anche altri”. Per Todde il pericolo di essere “fagocitati” dai dem non esiste, perché “quando noi portiamo fuori il nostro sistema valoriale noi riusciamo ad essere trainanti e paradossalmente siamo noi ad essere veramente di sinistra”. È già sera quando Giuseppe Conte sale sul palco, dove è il turno di Enrico Mentana, per annunciare che il quorum, necessario per validare il voto su tutti i quesiti è stato raggiunto: “In un momento in cui c’è astensionismo è una soddisfazione per tutti e la vittoria di chi ha deciso di decidere”, esulta Conte. Domani un’altra giornata di kermesse e i risultati sul voto, con cui il Movimento mostrerà la sua nuova pelle. P

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