Beppe Grillo chiede di rivotare per la Costituente del M5S. L’indiscrezione, pubblicata dal Corriere della Sera, viene confermata dallo staff del fondatore M5S.
“Cari movimentisti che oggi state soffrendo nel profondo del vostro animo per l’eliminazione del garante e quella del limite dei due mandati: non disiscrivetevi dal M5S per rabbia. Ci sarà una nuova votazione che necessiterà del quorum e non è detto che venga raggiunto. E poi dopo ci sarà anche un’azione legale in cui il legittimo proprietario del simbolo farà valere la propria posizione e si riprenderà il simbolo. Il sogno è stato calpestato ma non è definitivamente morto”. Lo dice Danilo Toninelli, esponente del M5S ed ex ministro, in un video su Facebook.
“Beppe Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio: ha chiesto di rivotare, invocando una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto”. Lo scrive sui social il leader M5S Giuseppe Conte.
“Potremmo contestare questa vecchia clausola, retaggio del passato e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale. Ma dobbiamo occuparci del Paese reale, a cui noi del Movimento vogliamo offrire soluzioni e battaglie da vincere, non capricci e beghe personali del fondatore. Il ruolo dell’azzeccagarbugli lo lascio quindi a Grillo”, aggiunge, aprendo così il suo post: “Care amiche, cari amici, ieri si è concluso il processo costituente con il più intenso e coinvolgente bagno di democrazia partecipata e deliberativa che sia mai stato realizzato da una forza politica. Ci siamo completamente rinnovati e ricaricati con tante, significative proposte per cambiare il Paese e guardare fiduciosamente al futuro”.
Beppe Grillo “è passato dalla democrazia diretta al ‘qui comando io’ e se anche la maggioranza vota contro di me non conta niente. Come già nei precedenti tentativi di sabotaggio ci sta dicendo che non conta più la regola democratica ‘uno vale uno’, perché c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme”.