La consultazione online sulla modifica allo statuto dopo la richiesta di Grillo

Dal 5 all’8 dicembre gli iscritti M5S voteranno in una nuova consultazione online sui quesiti per modificare lo statuto del Movimento 5 stelle, come chiesto dal fondatore Beppe Grillo, il cui ruolo di garante è stato cancellato dal voto online che si è tenuto dal 21 al 24 novembre. È quanto si apprende da fonti parlamentari.

M5S: avvocato Borrè: “Quorum per stop garante a rischio con astensione contrari”

Beppe Grillo esercita delle prerogative statutarie che prevedono la possibilità di richiedere il rinnovo della votazione e laddove la nuova votazione non raggiungesse il quorum del 50% più uno, quanto oggetto di approvazione con la precedente delibera sarebbe cassato”. Così Lorenzo Borrè, storico avvocato dei ‘dissidenti’ pentastellati, contattato da LaPresse.

“Ci si può interrogare sull’utilità dell’impiego di questa prerogativa in questa fase – aggiunge – perché al momento lo statuto non è stato modificato, quindi la figura del garante non è stata ancora formalmente eliminata e il nuovo testo dal quale verrà emendato ogni riferimento alla figura del garante dovrà essere poi votato dagli scritti”. “Grillo potrebbe ora utilizzare questa sua prerogativa per vedere quanta gente rivoterà – prosegue – posto che, se chi ha votato no alla eliminazione del garante decidesse di astenersi, il quorum potrebbe non essere raggiunto”.

I numeri della consultazione online

Degli 88.933 aventi diritto, al voto sul quesito relativo alla cancellazione del ruolo di garante, hanno partecipato 54.452 iscritti: in 34.438 si sono detti favorevoli, 15.840 contrari, mentre 4.174 non hanno risposto. Se in una nuova votazione votassero ‘solo’ i 34.438 favorevoli alla cancellazione, uniti ai 4.174 che non hanno risposto il quorum non sarebbe raggiunto.
“Se a Grillo riuscisse subito il colpo del mancato raggiungimento del quorum la cancellazione del garante cadrebbe – sostiene Borrè -. Se così non fosse avrebbe comunque un colpo di riserva perché l’eventuale modifica dello statuto, su richiesta del garante, andrebbe comunque votata di nuovo”.

“Per quanto riguarda il simbolo – prosegue l’avvocato -, l’unico punto fermo che io conosco è una sentenza della Corte d’Appello di Genova che nel 2021 ha affermato che Beppe Grillo è l’unico titolare del diritto di utilizzo del nome e del contrassegno. Ma cosa preveda il contratto stipulato da Grillo con l’associazione Movimento 5 Stelle evocato da ambienti contiani non lo so, perché non è stato reso pubblico”.

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