Tensione in maggioranza. Il ministro dell'Economia Giorgetti derubrica lo scontro a "cose parlamentari"

Resta alta la tensione in maggioranza all’indomani del no di Forza Italia all’emendamento presentato dalla Lega al decreto fiscale per la riduzione del canone Rai. Ad alimentare lo scontro tra alleati è ancora il partito di Antonio Tajani, decisivo nel mandare sotto l’esecutivo mercoledì col suo voto assieme alle opposizioni in commissione Bilancio del Senato.

“Non serve una verifica di governo ma si deve tornare a rispettare il programma sottoscritto con gli elettori e fare le cose condivise”, afferma il portavoce di FI Raffaele Nevi, inviando un messaggio al Carroccio: “Si dia una calmata, abbassi i toni e torniamo a parlarci di più“. Il deputato forzista, poi, mette nel mirino direttamente il vicepremier e segretario leghista: “Matteo Salvini fa un po’ il ‘paraculetto’ dicendo che nel programma c’è anche la riduzione della pressione fiscale per difendere l’emendamento bocciato sul canone Rai”.

“La Lega voleva far risparmiare 50 centesimi al mese a persona creando un buco di 450 milioni alla Rai che poi sarebbe dovuto essere risanato dallo Stato altrimenti la tv pubblica sarebbe fallita – spiega Nevi ad Affaritaliani.it -. Usiamo i soldi per le priorità e tra queste non c’è certo l’abolizione del canone”.

Punto di vista tutt’altro che condiviso dal partito di via Bellerio che non demorde sul tema tanto che il deputato Igor Iezzi, a chi domanda se l’emendamento verrà ripresentato, replica: “Vediamo. La Lega non ha mai smesso di fare la battaglia sul canone Rai. L’avevamo fatta l’anno scorso e la rifaremo sicuramente. Certo, sorprende che FI non voglia abbassare le tasse”. Non solo, dopo il caos di ieri al Senato, il leghista rimarca che “una forza di maggioranza, non scopro l’acqua calda, ovviamente non dovrebbe mai votare contro il governo“. Sulle parole di Nevi, invece, taglia corto: “Chiede di abbassare i toni alzandoli? È carina come cosa”.

A distanza di un paio d’ore dalla sortita contro la Lega e il suo leader, è lo stesso Nevi però a correggere il tiro: “Salvini porta avanti una legittima proposta politica in assoluta trasparenza e onestà intellettuale. Ci tenevo a scusarmi se le mie parole sono risuonate come offensive nei confronti del leader della Lega. Ognuno di noi sa bene che come diceva Berlusconi la coalizione è il nostro bene più prezioso che ognuno deve sempre salvaguardare”.

 

Una retromarcia per attenuare il colpo indirizzato al ministro dei Trasporti che a sera risponde soft: “Io paraculetto? Peace and love“. “Il taglio del canone Rai era un piccolo taglio delle tasse. C’è stata una maggioranza diversa rispetto a quella che governa – aggiunge -. Non è questo che mette in discussione il governo o che irrita i miei nervi”.Ad intervenire sulle fibrillazioni in maggioranza, provando a minimizzare, è anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che derubrica lo scontro sul canone Rai a “cose parlamentari”. “Sono sempre accadute, non bisogna enfatizzare troppo – sottolinea il titolare del Mef -. L’importante, come si dice nel calcio, è che regga la difesa”. Infine, sulla necessità di abbassare i toni tra alleati ricorda: “Io ho i miei toni e seguo il mio stile”.

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