Per il decimo 306 schede bianche, 16 nulle e quattro voti dispersi. Fontana: "Pronto a convocare Camere ogni settimana"
Ancora una fumata nera nell’aula di Montecitorio per la votazione del Parlamento in seduta comune per l’elezione dei quattro giudici della Consulta in scadenza. Sia il decimo scrutinio per l’elezione di un giudice (per il quale c’era il quorum dei 3/5) sia la prima votazione (che necessitava dei 2/3) per la scelta di altri tre giudici della Corte costituzionale non hanno registrato nessun eletto. Per quanto riguarda il decimo scrutinio, sono state 306 le schede bianche, 16 le nulle e quattro i voti dispersi. 306 bianche, 15 nulle e due disperse invece per il quarto.
Della Vedova (+Eu): “Si convochino Camere a oltranza fino a elezione giudici”
“A luglio di quest’anno il presidente della Repubblica si esprimeva così a proposito della mancanza di un giudice costituzionale: ‘Si tratta di un vulnus della Costituzione compiuto dal Parlamento, proprio l’istituzione che la Costituzione considera il centro della vita della nostra democrazia. Invito con garbo, ma con determinazione e eleggere subito questo giudice’. Sono passati praticamente sei mesi da questo appello e stamattina abbiamo tutti quanti insieme ripetuto la pantomima di convocare le Camere per un voto con 4-5 nomi e il resto schede bianche. Con il collega Magi abbiamo da subito chiesto alla presidenza della Camera che si arrivi a una convocazione delle sedute senza soluzione di continuità fino all’elezione dei quattro giudici”, ha detto nell’aula della Camera il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova.
“Perché questo è un vulnus auto-inflitto, oltre che poco rispettoso nei confronti del presidente della Repubblica. Si convochino le Camere riunite a oltranza fino all’elezione dei quattro giudici alla corte costituzionale: ci sono passaggi importantissimi e delicati come quello della valutazione dell’ammissibilità dei referendum che si terranno nella prossima primavera”, ha concluso.
I nomi sul tavolo
Per l’elezione del giudice che manca da novembre, per il quale si è giunti al decimo scrutinio, serve la maggioranza dei 3/5. Diversa invece la quota da raggiungere per gli altri tre (il presidente in carica Augusto Barbera, e i vice Franco Modugno e Giulio Prosperetti, il cui mandato scadrà il prossimo 21 dicembre): essendo la prima votazione sarà necessario raggiungere il quorum dei 2/3. In quest’ultimo caso servirebbero 403 voti (la maggioranza ne ha a disposizione 355 se non si contano quelli dei presidenti di Camera e Senato che per prassi non votano), mentre dal quarto in poi ne basterebbero 363.
Intanto le forze politiche ragionano di nomi. Nel centrodestra certa è la scelta di Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico di Palazzo Chigi in quota FdI. La seconda ‘casella’ spetterebbe – ma non mancano i malumori nella Lega – a Forza Italia e tra il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto e il senatore ex componente Csm Pierantonio Zanettin, sarebbe quest’ultimo ad avere qualche chance in più. In quota centrosinistra scendono le quotazioni di Andrea Pertici, avvocato e docente a Pisa vicino a Elly Schlein, mentre circolano i nome di Anna Finocchiaro, ex senatrice e ministra dem, Massimo Luciani, professore ordinario di Istituzioni e Andrea Giorgis, senatore dem. Come candidatura tecnica, invece, sembrerebbe perdere quota il nome di Roberto Garofoli, giudice del Consiglio di Stato ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio con il Governo Draghi e i partiti vanno avanti nella trattativa per trovare una figura “terza e imparziale”.
Sul tavolo ci sarebbe il nome di Alfonso Celotto, professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università Roma che potrebbe incassare il placet di tutti.
Fontana: “Pronto a convocare Camere ogni settimana”
Secondo quanto apprende LaPresse, il presidente della Camera Lorenzo Fontana si riserva di convocare il Parlamento in seduta comune ogni settimana, per arrivare all’elezione dei giudici della Corte Costituzionale.
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