L'europarlamentare: "I dem in Italia fanno opposizione a Meloni e in Europa sostengono Fitto"
La posizione del Pd “è una questione interessante, perché è un caso di studio, il Pd vive e continua a vivere in una situazione di schizofrenia, nel senso che in Italia fa l’opposizione al governo Meloni, in Europa sostiene la nomina di Fitto”. Lo ha dichiarato a LaPresse l’europarlamentare e membro della presidenza del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, Ignazio Marino, commentando il voto di fiducia di ieri alla Commissione europea. “In Italia – ha aggiunto l’ex sindaco di Roma – dice che bisogna investire di più in sanità e meno in armamenti, in Europa vota per addirittura spostare soldi del Pnrr dalla coesione agli armamenti. Quindi c’è bisogno di uno psichiatra, uno bravo però”. Quanto al voto contrario della Lega alla Commissione, di cui fa parte anche Fitto, “allora forse serve più di uno psichiatra”, ha commentato.
Marino (Verdi): “von der Leyen indebolita perché si è spostata a destra”
“La divisione all’interno dei Verdi” sul voto alla nuova Commissione “certamente non può che dispiacere, è stata però una divisione che è arrivata attraverso un processo democratico. Ci siamo riuniti per molte ore, abbiamo discusso di questo spostamento – che è innegabile – a destra della posizione di Ursula von der Leyen”, ha aggiunto Marino.
“La presidente ha nominato, al di là del curriculum personale, delle persone che fanno parte di governi di centrodestra, persone che hanno partecipato ad esempio a ostacolare il salvataggio dei migranti nel Mediterraneo, persone che si sono dichiarate in qualche momento contrarie alla supervisione, al controllo dell’Europa rispetto alla sovranità di ogni Paese”, ha detto ancora Marino alludendo alla scelta di affidare una vicepresidenza esecutiva all’esponente di FdI Raffaele Fitto, “questo ha portato evidentemente a un indebolimento rispetto al voto di luglio. Dal punto di vista numerico, Ursula von der Leyen ha perso oltre 60 voti e sono voti che non sono solo dei Verdi, ma anche di alcuni socialisti, popolari, che non si sentono rassicurati da questo spostamento a destra”.
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