La premier ospite di Quarta Repubblica: "Abbiamo un altro tavolo a metà dicembre, speriamo possa essere risolutivo"
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, commenta le dimissioni di Carlos Tavares da amministratore delegato di Stellantis e promette che il governo proteggerà i lavoratori del gruppo automobilistico. “Ho parlato con Elkann (John, presidente di Stellantis, ndr.) che mi ha comunicato le dimissioni di Tavares, ovviamente non entro nel merito delle scelte di una grande multinazionale, credo che sia anche figlio di alcune battaglie sindacali molto forti che sono state fatte, particolarmente dai sindacati francesi e americani, perché quello italiano su questo era un po’ afono. Vedremo adesso cosa accadrà. La trattativa con il governo è sempre anche qui neutrale, vale per tutte le aziende. Noi vogliamo fare del nostro meglio per difendere i livelli occupazionali e, nel caso dell’automotive, l’indotto, che è fondamentale. Quindi abbiamo un altro tavolo convocato a metà dicembre, speriamo che possa essere quello risolutivo. Al netto di questo ci sono una serie di partite che vanno affrontate a un altro livello, sull’automotive, per esempio in Europa, dove l’Italia è alla testa di un gruppo di Paesi, ormai sono 15, per rivedere le regole sulla fine del motore endotermico, che sarebbe un’altra mazzata tremenda sull’industria dell’automotive. Mi pare che le cose stiano andando abbastanza bene, sono ottimista che anche qui si possa svoltare“, ha detto la premier ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica.
“Progetto Albania funzionerà, avevo messo in conto ostacoli”
La premier ha anche parlato del progetto dei centri per migranti in Albania dopo gli stop ai trattenimenti da parte della magistratura. “L’Albania funzionerà. Io non prendo impegni che non ritengo di poter mantenere”, ha detto Meloni. Se i magistrati non fanno andare lì i migranti, “ci sono delle soluzioni. Ci sto lavorando. Il progetto dell’Albania, secondo me, deve funzionare. Farò tutto quello che devo fare per farlo funzionare. Credo che sia un progetto assolutamente innovativo e non è un caso che sia attenzionato dalla quasi totalità dei Paesi dell’Unione europea, è un cambio totale nella gestione dei flussi migratori, ci sono delle soluzioni per farlo funzionare. Fermo restando che attendiamo la Cassazione, abbiamo la Corte di Giustizia europea e vedremo anche quanto sostegno alla posizione italiana ci sarà di fronte alla Corte di Giustizia europea quando arriverà questo giudizio. In ogni caso io sto lavorando anche su altre soluzioni e alla fine funzionerà. Io ho messo in conto che avrei dovuto lavorare tre volte tanto dei miei predecessori per raggiungere i risultati. Sono attrezzata, lo sapevo, particolarmente sull’immigrazione, perché sapevo che ci sarebbe stata un’opposizione molto ampia. Vuol dire che sapevo che avrei incontrato molti ostacoli, quello che stiamo vedendo, vuol dire che sapevo che avrei incontrato molti ostacoli, vuol dire che sapevo che ci sarebbero stati vari ambiti e ambienti che non sarebbero stati d’accordo con queste iniziative. Dopodiché penso che non ci si debba fermare di fronte agli ostacoli che si incontrano e quindi continuo a cercare e troverò delle soluzioni, il progetto in Albania funzionerà“, ha aggiunto.
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